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Attualità

Se ne parla questa sera su Primocanale a Tiziana & Cirone
2 minuti e 5 secondi di lettura
di Eva Perasso
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GENOVA- L'ultima vittima di femminicidio in Liguria è stata Alice Scagni, uccisa a coltellate dal fratello la sera del primo maggio. Non è l'unica della dolorosa lista che contribuisce a dare alla Liguria un primato poco gradito: quello di seconda regione italiana per casi di femminicidio. 

Ma non ci sono solo i delitti. Le violenze di genere crescono e sono forse molte più di quelle registrate: negli ultimi sette anni (i dati sono riferiti al 2021) ci sono state oltre 2100 richieste di aiuto al 1522, il numero gratuito nazionale da chiamare nei casi in cui si sia vittime di violenza o di stalking. In media per la Liguria arriva quasi una chiamata al giorno a questo numero. E le richieste, negli ultimi anni, sono aumentate del 70 per cento e oltre. Colpevole la pandemia, ma non solo. Perché le mura domestiche restano l'ambiente più pericoloso e il partner, o l'ex compagno, possono diventare i primi indiziati di stalking. O di violenza sessuale.

Di violenze di genere si parlerà su Primocanale a Tiziana & Cirone martedì 24 maggio alle ore 21 in diretta da Terrazza Colombo, come molte testimonianze e ospiti, tra cui l'ex procuratore capo Francesco Cozzi.

Crescono le liti in famiglia che sfociano in violenza domestica verso madri e figli, e poi ci sono le violenze più subdole. Come quella psicologica, basata sul ricatto e sull'annullare la dignità della donna, ma anche la violenza economica: una dipendenza difficile da interrompere.
Proprio per combattere ogni forma di violenza di genere in Liguria operano i centri antiviolenza. Sono dieci quelli accreditati da Regione Liguria e molti hanno aperto anche case rifugio a indirizzo segreto dove le donne possono vivere in sicurezza e ricevere sostegno, anche con i figli, liberandosi dall'oppressione e allontanandosi da casa.

Regione Liguria ha adottato nel 2007 una sua legge regionale per combattere la violenza di genere che prevede attività di sostegno alle donne vittime affinché possano presto recuperare la propria integrità fisica ma anche una autonomia materiale e psicologica. Quest'anno la Regione ha destinato 800mila euro, in arrivo da Roma, per prevenire e contrastare la violenza. Una buona parte servirà a finanziare i centri presenti sul territorio e le case rifugio.

Arrivare per tempo è l'unico modo per mettere in salvo la vittima. E per questo grazie a una legge del 2019 in Italia esiste il Codice rosso, che se attivato permette una procedura d'urgenza per i reati a sfondo sessuale, per i maltrattamenti, lo stalking, il revenge porn, le lesioni, le donne costrette al matrimonio.

 

 

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