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Attualità

L'ex procuratore capo di Genova Cozzi: "Aumentano le denunce. L'obiettivo in un Paese civile è quello di dimezzare i casi di femminicidio"
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di T.O.
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GENOVA - Aumentano le denuncia per atti violenza e maltrattamenti nei confronti delle donne nella Città Metropolitana di Genova. La conferma arriva dall'ex procuratore capo di Genova che a Primocanale ha fatto il punto sui dati delle denunce effettuate negli ultimi anni.

"Nel 2018, prima cioè dell'entrata in vigore delle legge sul 'Codice rosso' i casi di maltrattamento erano 337, nel 2020 sono diventati 413, nel 2021 442 - spiega ancora Cozzi -. Per quanto riguarda le denunce per stalking nel 2018 avevamo ricevuto 198 denunce, nel 2021 sono diventate 250. Infine per quanto riguarda i reati delle denunce per violenza sessuale nel 2018 erano state 126, nel 2020 erano state 146 e nel 2021 161. Sono tutte aumentate tra il 25-30%. Questo non significa per forza che sono aumentati i reati ma potrebbe essere legato a un maggior numero di persone che si rivolgono alle istituzioni" conclude Cozzi.

Numeri in aumento su tutti i fronti. Segno anche di una maggiore propensione da parte delle vittime di denunciare quanto subito. Il 19 luglio 2019 è entrata in vigore in Italia la legge n. 69 nota come Codice Rosso, a tutela delle donne e dei soggetti deboli che subiscono violenze, per atti persecutori e maltrattamenti. Difficile stabilire il profilo dei soggetti autori di maltrattamenti. Spesso si tratta di uomini tra i 30 e 50 anni che abusano di sostanze (Leggi qui).

"L'obiettivo non è più parlare di queste problematiche ma di fare rete, abbattere il numero di femminicidi in due tre anni. Questo è l'obiettivo che deve perseguire un Paese civile come l'Italia. Ci deve essere una grande comunicazioni tra tutti gli enti, associazioni e forze dell'ordine che si occupano di questa problematica" precisa ancora Cozzi.

Spesso infatti il problema per le vittime è avere il coraggio o il modo per denunciare i maltrattamenti subiti. Di recente uno dei gesti utili a chiedere aiuto che si sta diffondendo grazie al web è quello della mano prima aperta con le dita unite, poi il pollice che si piega sul palmo della mano e poi il resto delle dita assieme che fanno lo stesso movimento. Un gesto semplice, un messaggio chiaro e veloce, una richiesta di aiuto.

 Fondamentale che diventi sempre più un gesto riconosciuto e riconoscibile. In tanti casi la vittima non può comunicare con gli altri né di persona né chiedere aiuto per via telefonica. E allora un semplice gesto può diventare determinante. In caso di emergenza o segnalazione bisogna chiamare il numero unico 112. In caso di violenza o stalking c'è il numero dedicati 1522. Per la violenza sull’infanzia esiste il numero 114.

 

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