GENOVA -L'incubo di vivere con l'autostrada in casa. Chi se l'è vista costruire a fianco da bambino, chi l'ha già trovata lì: nel ponente di Genova il mostro è la A10 Genova- Ventimiglia che sfila fra le abitazioni rende la vita impossibile a tutti gli abitanti. Questione di overdose di decibel che stressano e fanno salire i battiti del cuore, di giorno e di notte, ma anche di polveri che si accumulano sui davanzali e pure nei polmoni. La situazione era migliorata con i pannelli fonoassorbenti, che però da due anni sono stati smantellati perché un'indagine avviata dalla procura dopo la tragedia del Morandi ha scoperto che erano fuorilegge. Barriere che saranno nuovamente installate, ma i tempi sono ancora ignoti.
In via Bordighera, a Palmaro, Fabrizio D'Apice, cinquantenne, e l'anziana madre per parlare quando sono in casa devono gridare, lì i ricordi dell'infanzia fanno male: "Al posto della A10 c'erano solo alberi di pesco e invece del porto commerciale c'era la spiaggia...". L'uomo però ammette che non ha mai pensato di trasferirsi. "Siamo stati bene solo durante il lockdown quando le autostrade erano deserte" aggiunge amaro.
Poco lontano in di via Durante, anche se fra la casa della signora Febronia Donzi e la A10 c'è ci sono i giardini pubblici, il rumore senza i pannelli è assordante: "Dobbiamo tenere sempre gli infissi chiusi e oltre al rumore è aumentata anche la polvere. Quando siamo arrivati in questa casa - spiega la donna - i pannelli non c'erano, ma in quegli anni il flusso del traffico è molto minore"