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Attualità

Marco Corzetto, docente di scienze agrarie, spiega: "Ha fatto il nido in un bugno villico, che una volta veniva usato per la produzione di miele. Ed è appena diventato mamma"
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di Filippo Serio

GENOVA - Non solo api, miele ed arnie nel nuovo apiario urbano di Genova, precisamente sulle alture di Struppa, ottenuto dopo il recupero di un terreno abbandonato. A fare compagnia alle api anche una famiglia di uccelli della specie capinera, che ha deciso di accasarsi all'interno di un bugno villico. Ed è proprio lì che pochi giorni fa si sono schiuse due delle tre uova, con i piccoli appena nati coni becchi rivolti verso l'alto.

"Anticamente si usava il bugno villico invece delle arnie per produrre il miele - spiega l'esperto in scienze agrarie Marco Corzetto - una pratica che tuttavia a fine stagione prevedeva che le api venissero uccise e la cera dispersa per permettere la raccolta del miele. In questo modo però veniva vanificato tutto il lavoro delle api operaie."

"Nel nostro apiario abbiamo sempre avuto un bugno villico e qualche volta ci abbiamo ospitato delle api - prosegue Corzetto - "Quest'anno invece è stato "affittato" da un uccello capinera, che ha scelto questo tronco cavo per nidificare. E l'altro giorno è diventato mamma, con un uovo che si deve ancora schiudere"