Via libera dell'Antitrust all'operazione di concentrazione Bper-Carige, dimissioni del cda dell'istituto genovese. Le due mosse, previste, si sono succedute nel giro del pomeriggio.
POLO - La luce verde dell'Antitrust va nella direzione della costituzione di un nuovo polo bancario con la conservazione di fisionomia e identità dell'istituto genovese, uscito da anni di crisi grazie all'iniziativa di Piero Montani, il banchiere di Sampierdarena che era stato ai vertici di Carige in un tentativo di salvataggio riuscito più tardi, da Modena con un ruolo apicale nella Banca Popolare Emilia Romagna.
DIMISSIONI - Subito dopo l'ok dell'Autorità garante della concorrenza e mercato, tutti i componenti del cda di Carige hanno rassegnato oggi le proprie dimissioni incondizionate e irrevocabili, con effetto alla data dell'assemblea ordinaria già convocata per il prossimo 15 giugno per la nomina del nuovo organo amministrativo col passaggio della banca libera sotto il controllo di Bper.
CONTRATTO - Le dimissioni dei consiglieri sono state rese nel contesto dell'esecuzione del contratto per la cessione della partecipazione di controllo nel capitale della banca da parte del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e dello Schema Volontario di Intervento del FITD a Bper, nonché alla luce di alcune pattuizioni strettamente funzionali all'esecuzione dell'operazione.
FILIALI - L'Autorità garante della concorrenza e mercato ha disposto una ridefinizione della banca che, nell'operazione, diventa il socio forte. Bper dovrà così cedere a Banco di Desio e della Brianza un ramo aziendale composto da 48 filiali ubicate in Sardegna, Liguria, Toscana, Emilia Romagna e Lazio.
CONCORRENZA - La cessione del ramo aziendale è "parte essenziale dell'operazione" ed "è in grado di far venir meno le criticità concorrenziali cui l'operazione, nella sua iniziale configurazione quale mera acquisizione del controllo di Carige, avrebbe dato luogo su alcuni mercati interessati, in particolare per quanto riguarda la raccolta bancaria, gli impieghi a famiglie consumatrici, gli impieghi a famiglie produttrici-imprese di piccole dimensioni e a imprese di medie e grandi dimensioni, il risparmio gestito (a sua volta distinto in gestione fondi comuni di investimento, gestione su base individuale di patrimoni mobiliari (GPM) e in fondi (GPF) e gestione di prodotti della previdenza complementare), nonché il risparmio amministrato", scrive l'Antitrust.
STRATEGIE - Secondo l'Autorità la cessione delle filiali è in grado di sterilizzare gli effetti dell'acquisizione del controllo di Carige in questi mercati. In particolare, "l'operazione risulta neutra rispetto alla posizione già detenuta da Bper nelle province della Sardegna, in quanto è prevista la cessione a Banco Desio del 100% degli sportelli di Carige oggetto di acquisizione, e ne comporta anche un ridimensionamento attraverso la cessione degli sportelli sardi oggetto della autorizzazione condizionata della concentrazione Bper/Unipol, risalente al 2019, risolvendo così pure la questione pendente dell'ottemperanza a questo provvedimento". In tutti gli altri mercati problematici le quote post-merger, per effetto dell'operazione complessiva (al netto della cessione del ramo), rimangono al di sotto della soglia del 35%, attestandosi il più delle volte al di sotto del 25%, precisa l'Autorità.