LA SPEZIA - L’unione fa la forza e nella ricerca può far nascere grandi opportunità. Grazie alla disponibilità di Enea la sede spezzina dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia si è trasferita da Portovenere, dove si trovava da oltre vent’anni, a Lerici. Uno spostamento da una sponda all’altra del Golfo che però di fatto crea una realtà unica a livello nazionale per la ricerca scientifica e tecnologica dedicata agli studi ambientali e marini. Il centro di ricerche dell’Ingv trova spazio, infatti, nel Centro ricerche ambiente marino Enea di Santa Teresa dove ha sede anche l’Istituto di scienze marine del Cnr (Cnr-Ismar). Nel Centro ricerche di Santa Teresa la collaborazione scientifica tra i tre enti si focalizza sullo studio delle tematiche ambientali connesse ai processi che regolano il funzionamento degli ecosistemi marini, la loro variabilità e la loro risposta ai cambiamenti naturali o indotti da attività antropiche.
All’inaugurazione ha partecipato il presidente nazionale di Ingv Carlo Doglioni che ha sottolineato che “la collaborazione con gli altri enti di ricerca che operano nell’ambito delle geoscienze è fondamentale sia per realizzare una migliore attività scientifica, sia perché la formazione dei ricercatori si completi in settori che si intersecano tra loro. Nella stessa sede unire competenze e strumentazioni significa avere una potenza di ricerca più forte, grazie alla collaborazione e ai contatti tra i ricercatori, e naturalmente permette di risparmiare. Abbiamo un’opportunità di crescita culturale: il mare è uno sconosciuto, due terzi della Terra sono ancora quasi ignoti. Paradossalmente, consociamo di più della superfice di Marte e della Luna che non del nostro Pianeta”.
“Abbiamo molto da fare - prosegue Doglioni -, è un lavoro di ricerca utile perché Ingv è una struttura operativa del sistema nazionale di Protezione Civile che contribuisce a sviluppare conoscenze da applicare alla sicurezza pubblica. Anche sul piano energetico molte risorse che derivano dai gradienti naturali quali pressione e temperatura che possono generare energia. La sede spezzina è una delle 26 sedi dell’istituto sul territorio nazionale ed è dedicata alle attività marine nel mediterraneo e di altri oceani del mondo, studia l’evoluzione e la struttura della litosfera terreste e per capire i meccanismi che ne determinano i movimenti, dunque, anche i terremoti”.
Su questo tema e sugli eventi sismici che negli ultimi giorni hanno interessato al Liguria il presidente nazionale di Ingv ha spiegato che “oltre monitorare e sorvegliare la sismicità in corso si stanno cercando di calcolare le accelerazioni che possono determinarsi in caso di eventi importanti. La Liguria è un’area sismica e ha rilevato un grande terremoto alla fine dell’Ottocento nella parte occidentale della regione con magnitudo superiore a 6. Ci sono stati eventi che probabilmente ritorneranno. Non siamo in grado di prevedere i terremoti per questo è importante avere case e infrastrutture in grado di resistere a questi eventi. Dobbiamo salvare le nostre vite e le nostre abitazioni per questo le opportunità offerte dal sismabonus vanno colte”.
IL COMMENTO
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