E' stato una delle più grandi icone della musica contemporanea. Una parabola artistica sempre eccentrica, da un lato ricordato come il tossicomane visionario ed autodistruttivo di 'Heroine' dall'altro come il raffinato cantore di una New York decadente e perduta. Lewis Allan Reed, ma per tutti semplicemente Lou Reed, nel 2004 venne a Genova non come cantante (in questa veste molti anni prima aveva entusiasmato chi era andato a sentirlo al 'Ferraris') ma da ospite del Festival internazionale di poesia dove fu protagonista di un reading di propri versi tratto da un suo libro intitolato 'The raven' ispirato ad Edgar Allan Poe dove scambiava con il grande scrittore americano le proprie visioni oscure esaltandone la contemporaneità.
IL COMMENTO
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