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Ovvero come si dovrebbe viaggiare sempre sulle autostrade
1 minuto e 32 secondi di lettura
di Elisabetta Biancalani

"Papà, ma cosa stai facendo? Sei contromano!" esclama mio figlio, 10 anni, quando mio marito sorpassa, usando la normale corsia sulla sinistra, in autostrada, sulla A12. In effetti, il bambino (la voce dell’innocenza) non c’è più abituato, sembra fantascienza poter percorrere un’autostrada in Liguria su due corsie, normalmente, sorpassare! Sentire di nuovo le sirene dei mezzi di soccorso, che erano state zittite dalle corsie uniche, scelta obbligata del 118 per non mettere ansia a chi era davanti, intanto era impossibile sorpassare per km e km. In Liguria.

Stiamo tornando a gioire perché per qualche giorno (dal 3 al 12 dicembre, e poi di nuovo dal 20 dicembre al 9 gennaio) la Regione ha ottenuto che i cantieri sulle autostrade liguri chiudessero, per le festività e il presunto aumento del flusso di auto.

Ma come siamo caduti in basso in questa povera nostra Liguria?

"L’altro giorno sono andata da Chiavari e tornata da Genova in solo mezz’ora per ogni viaggio!" esulta mia sorella. Mentre per lo stesso percorso, qualche giorno prima della chiusura dei cantieri, il mio collega Mario aveva impiegato 1 ora e mezza (all’ora di pranzo peraltro, non di punta). "Incrociamo le dita, da qualche giorno non ci sono più cantieri" sussurra il farmacista di Sestri Levante, pendolare quotidiano da Genova, pure in moto per tentare di accorciare i tempi. Lo dice sottovoce, lo sussurra come se temesse che l’incantesimo svanisca.

Non si fida invece una ragazza che abita in riviera e deve partorire al Gaslini: scaduta la data, ha preferito trasferirsi momentaneamente a Genova "perché se rompo le acque e trovo la coda…".

Così è, questa è la situazione. E nessuno dica: “Vabbè, i cantieri sono necessari…”. Certo che lo sono, ma non dimentichiamo che se sono tutti accumulati da mesi e per qualche anno ancora, è perché nel cinquantennio precedente Autostrade pare non se ne sia occupata a dovere. Pare…