Non sono quasi mai entrato sul tema calcistico ma dopo aver letto molte inesattezze penso sia bene, facendo l’imprenditore, spiegare il mio punto di vista sulla vendita della Sampdoria.
Tifo Samp dal 1964 e mio padre ha giocato nella Sampierdarenese.
Ho vissuto tutti i momenti belli e brutti da tifoso, pulcino nella Samp, editore che trattava con Mantovani o Boskov e mi auguro, come ognuno di noi, che si arrivi ad una soluzione che ci porti una nuova seria proprietà. Si devono capire bene però i diversi passaggi che sono obbligati e che si devono seguire per trattative di questo genere.
Ad oggi dopo che diversi soggetti hanno guardato anche solo per curiosità o per far parlare di loro, siamo arrivati al momento delle “offerte non vincolanti” dopo aver avuto accesso ad alcuni dati da parte dell’Advisor Lazard.
Ritengo peraltro che alcuni di questi soggetti fossero anche già presenti prima della nomina di questo importante advisor internazionale.
Tutti i potenziali attori in campo dall’Advisor, al Cda, al Trustee, stanno lavorando al meglio per arrivare ad una cessione della società ed ora, chi è veramente interessato, nell’arco di poco tempo dovrà formulare offerte concrete che saranno valutate e qualora ve ne siano di ritenute interessanti si procederà ad una seconda fase.
Solo da quel momento infatti, almeno in Sampdoria, si saprà chi entrerà davvero nella trattativa e quali proposte saranno formulate.
Anche da parte dei soggetti acquirenti però scatterà una seconda fase, quella di un controllo approfondito dei conti “due diligence” e solo alla fine di un periodo prestabilito potrà essere formulata una “OFFERTA VINCOLANTE” e quello sarà il momento reale nel quale un soggetto si potrà considerare veramente interessato all’acquisto della Samp.
Prima, a mio modesto giudizio, non è possibile per nessuno fare previsioni, pensare addirittura all’ingresso di qualsiasi soggetto che sia un direttore sportivo o in altro ruolo perché oggi la Samp è unicamente nelle mani di coloro che stanno rischiando e operando per darle un futuro: di questo personalmente li ringrazio e comprendo anche quanto loro debbono mantenere una grande riservatezza.
Quindi diamo tempo al tempo anche se vedo una grande operatività volta a trovare la soluzione che tutti ci auguriamo. A me però piace molto la concretezza e mi dispiace se deluderò qualcuno, ma non è ancora il momento di pensare che ci sia nulla di veramente concreto, diciamo che la strada è molto ben impostata, il calcio italiano è appetibile da fondi americani ed europei ed anche misti ed è molto probabile che alcuni potenziali acquirenti siano proprio fondi di private equity e family office di primario standing assistiti da team di consulenti e manager con comprovata esperienza nel settore dello sport e della finanza.
Io ad oggi la penso così sapendo bene peraltro che qualsiasi accordo sino a quando non è concluso rischia di saltare e qui siamo ancora alle fasi iniziali di tutto l’iter.
Da tifosi, ad oggi, non possiamo che ringraziare tutti coloro che ci hanno alla fine tenuto in serie A perché senza questa salvezza l’iter per la vendita non sarebbe neppure iniziato e i libri sarebbero già in tribunale.
(* editore Primocanale)