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di Maurizio Rossi-Matteo Cantile
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GENOVA - Il Processo per il crollo del Ponte Morandi, uno dei momenti più importanti nella storia democratica del nostro Paese, sarà precluso ai microfoni e alle telecamere dei giornalisti: è questa la decisione presa dal collegio giudicante, motivata dal “rischio di spettacolarizzazione” delle udienze.

E’ una scelta che abbiamo accolto con profondo rammarico: nell’informazione costante e completa che abbiamo sempre garantito non vi è mai stata nemmeno l’ombra di uno spettacolo. E’ grazie al lavoro di Primocanale, e a quello delle decine di giornalisti genovesi che hanno seguito la tragedia, che i liguri e gli italiani sono stati aggiornati sui tremendi fatti che hanno sconvolto la vita civile della città e della nazione. Sono i nostri reportage ad avere messo in luce le carenze, le grida di allarme, le storie terribili delle famiglie spezzate dal crollo del ponte e ancora il dramma economico e sociale che ha investito il capoluogo della nostra regione.

E a quattro anni da quella data tragica, sentivamo fosse nostro dovere consentire a tutti, attraverso le nostre telecamere, di accedere alle aule dove lo Stato accerterà le specifiche responsabilità di 59 imputati e renderà giustizia.
Per farlo abbiamo messo a disposizione i nostri mezzi, senza risparmio alcuno: avevamo progettato di realizzare un canale dedicato integralmente alle udienze, consentendo a chiunque di accedere, anche on demand, a ogni singolo momento del processo. Avremmo messo a disposizione del Paese uno straordinario documento, trasparente, chiaro, democratico.

Il collegio giudicante ha deciso di percorrere un’altra strada, per questo sposiamo e sosteniamo la decisione dell’Ordine dei Giornalisti di realizzare un sit-in di protesta giovedì mattina di fronte al Tribunale e continuiamo a confidare che quando a settembre riprenderanno le udienze sarà possibile accedere con i nostri mezzi all’interno del palazzo di giustizia. Lo chiedono i familiari delle vittime, che sono dalla nostra parte, lo chiede il prestigio internazionale dell’Italia che, balzata all’attenzione mondiale per questa tragedia (hanno chiesto di partecipare le televisioni di moltissimi Paesi) ha preferito chiudersi in un inspiegabile guscio.


Primocanale, comunque, seguirà come sempre lo svolgimento delle udienze e porterà nelle case dei liguri, in tv, sul sito internet, sulla nostra app e sui social network, tutte le notizie, le voci e le testimonianze. Saranno nostri ospiti i familiari delle vittime, celebri avvocati penalisti, personalità della società civile ed economica della città di Genova.

Sarà come sempre prezioso il vostro contributo: da domattina alle 8 saranno aperte le nostre linee (il numero verde 800 640 771 e il numero Whatsapp 347 6766291) per raccogliere i vostri ricordi, le sensazioni, le speranze in una giustizia chiara, rapida e definitiva.
Genova pretende di uscire da questa storia terribile con la stessa dignità con cui l’ha affrontata.

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