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di Giovanni Porcella

Il Genoa non vince una partita in casa dall'aprile scorso, poi fin qui solo qualche pareggio. Peraltro inutile per la sua tremebonda classifica. Questo derby che il Grifone gioca appunto in casa è una missione per riconquistare il Ferraris. Shevcenko da quando ha preso il posto di Ballardini ha aggiunto altri tabù da infrangere, visto che proprio non ha mai vinto e non ha neppure avuto la gioia di aver visto fare un gol ai suoi. A volte un derby è spietato ma a volte è magico con la zucca che si trasforma in carrozza. Il Genoa cerca un incantesimo nel match più difficile perché la Sampdoria, scossa dal caso Ferrero, resta comunque una squadra più completa e quadrata di quella rossoblu, che i media nazionali hanno bollato dopo gli ultimi rovesci come "una squadra di scappati di casa", testuale. Una dignità perduta e dunque i genoani tutti si aspettano una reazione d'orgoglio di Sirigu e compagni.

Rientra capitan Criscito, Destro potrebbe dare una mano nell'ultima mezz'ora, insomma vietato sbagliare e ognuno faccia la sua parte. È pure il primo derby degli americani. La nuova proprietà ha portato un minimo di entusiasmo, quantomeno di speranza e vincere sarebbe un gerovital per tutti in attesa di un mercato di gennaio dove i dollari da buttare in acquisti dovranno essere parecchi, perché l'ennesima salvezza da inseguire stavolta pare persino più difficile di altre volte. Ma tre punti agognati nel derby cambierebbero non solo questo Natale per i rossoblu, ma molto di più.