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di Giovanni Porcella

GENOVA - Il 22 settembre scorso ufficialmente Enrico Preziosi passava la mano alla holding americana denominata 777 Partners. La storia del Genoa segnava una svolta epocale dopo 18 anni di gestione da parte dell’imprenditore irpino che guidò’ il Grifone dal 2003 al 2021 tra alti e soprattutto bassi in quanto a risultati nelle ultime stagioni.

La trincea di Preziosi era la serie A che ha difeso fino alla fine con i 15 anni di massima categoria. Serie A perduta dopo la “liberazione” proprio perché Preziosi ormai contestatissimo era distante dal presente e soprattutto dal futuro. Ora gli statunitensi sono alla ricerca del rilancio in campo e fuori. I tifosi pur di allontanare Preziosi non hanno fatto una piega per la retrocessione, ma oggi si aspettano la svolta definitiva che possa riportare subito in A il Genoa.

Di sicuro però nessuno ha dubbi sul fatto che l’iniezione di denaro fresco nel club rossoblù sia stato fondamentale, visti i conti che poi sono stati anche materia di contenziosi e polemiche tra la dirigenza passata e quella attuale. Il Genoa ora può procedere con il suo progetto che riguarda anche un nuovo centro sportivo ed altro. Ora però conta il campo e Blessin e i giocatori hanno un impegno preso coi tifosi. Guai deludere il popolo, proprio come ha detto il presidente Zangrillo. Oggi il Grifone, un anno dopo il ribaltone societario, appare più forte e questo basta per guardare avanti con fiducia senza però essere critici nel nome della storia del Genoa e dei suoi tifosi.