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di Mario Paternostro

Proviamo a dare una lettura ligure del voto. Giorgia Meloni ha vinto anche in Liguria, ma da noi il Pd ha perso meno che su tutto il territorio nazionale. In Liguria il partito di Letta si attesta sopra il 20 per cento, limite che segna la tenuta o la disfatta a seconda che si stia sopra o si finisca sotto.

Magra soddisfazione, perché la permanenza o meno dell’attuale segretario nazionale del partito è segnata dal risultato complessivo. Sotto il fatidico 20. Con uno smacco in più: infatti se si somma tutto quel “campo largo larghissimo” del centro sinistra più sinistra di cui si era tanto, troppo, parlato, e a questo si aggiungono i Cinquestelle modello Conte che avrebbero dovuto in un primo tempo essere della partita, ebbene il totale supererebbe i voti della Destra. Certo che mettere insieme Letta, Conte, Calenda, Renzi e gli altri è una impresa titanica.

Dal risultato ligure emergono altre osservazioni. Per esempio che per Edoardo Rixi, anche se la sua Lega ha fatto un sonoro flop nel nostro territorio a vantaggio di Fratelli d’Italia, è stato un trionfo. Con oltre il 50 per cento dei consensi un posto nel governo (il ministero delle Infrastrutture) dovrebbe essere assicurato, con buona speranza della popolazione ligure conoscendo la pragmaticità del personaggio e il suo legame con il territorio d’origine. Meritato il successo pieno di Ilaria Cavo, assessore fedele e stakanovista del partito del governatore Toti. Ha gestito con grande impegno in questi anni non facili un grappolo di deleghe delicate, prima fra tutte quella della scuola.

Molto interessante il risultato a sinistra dove emerge con molte prospettive la figura di Luca Pastorino, sindaco di Bogliasco prima di tutto, indipendente che potrebbe diventare il vero nuovo leader anche in un Pd alla disperata ricerca di qualcuno che sappia parlare alla gente per davvero. Pastorino grazie alla sua esperienza bogliaschina ha questa qualità. Si tratta di vedere se entra nel Pd ligure, invece di restare indipendente.

Tranquilla la calata a Roma di Lorenzo Basso, solida presenza in un Pd che ha bisogno di punti fermi. E a conclusione la vittoria di Luca Pirondini con i Cinquestelle: un altro "nuovo" finalmente con la mente molto aperta anche grazie alla sua professione di musicista. Avrà da suonarne tante di note, sia all’interno del suo gruppo, sia per la cultura della Liguria.

Infine i risvolti nelle amministrazioni locali. Ci saranno per forza, se non altro per sostituire gli assessori Berrino e Cavo. Ai quali si deve aggiungere le estrema necessità di individuare quanto prima un bravo assessore alla Sanità, incarico he ormai Toti deve assegnare. Tutto questo comporta un bel rimescolamento di carte con tre nuovi ingressi. E’ probabile che proprio su questi si faccia sentire il peso della vittoria di Fratelli d’Italia con qualche richiesta precise e certamente difficile da rifiutare.