“Sei un soggetto fragile?” mi ha chiesto un ragazzo l’altro giorno quando gli ho detto che avevo fatto la quarta dose di vaccino Anticovid. “No, gli ho risposto, spero solo di evitare di prenderlo o di prenderlo lieve, perché chissà mai il mio corpo come reagirebbe alla malattia”.
Ricordo ancora la sera in cui ho visto sul nostro sito Internet che era tata autorizzata la somministrazione del vaccino sotto i 60 anni. Sono corsa sul terrazzo e ho urlato a mio marito che era in giardino: “Paolo, Paolo, adesso possiamo vaccinarci anche noi!”. Neanche avessi vinto al Superenalotto... mi ha guardata un po’ scettico, come se fossi matta, ma sa che sono sempre un po’ eccessiva.
Insomma, per farla breve, la prima settimana utile ho preso appuntamento e mi sono vaccinata. Lui lo ha fatto dopo due giorni, perché anche lui ha questo stramaledetto vizio di fidarsi dei medici, quando dicono di vaccinarsi.
Io sono andata oltre, e quattro giorni dopo mi sono vaccinata anche contro l’influenza (mai fatto prima). 18 euro di vaccino, in farmacia. Cambiato braccio perché il sinistro lo avevo già devoluto alla causa anti Covid ed era ancora dolente. E via, anche questo fatto. Lui non lo farà questo, dice che non vuole sottrarlo a chi ne ha bisogno, ma a me non risulta che ci sia carenza di vaccini, quindi non credo di averlo sottratto a nessuno.
Del resto con due bambini in età scolare in casa ho già capito che quest’anno, senza mascherine in classe, la musica è cambiata: raffreddore e tosse già manifestati, dopo due anni di assenza totale. E sopratutto io temo come la peste il virus intestinale che tutti gli anni mi portano a casa. Chissà mai che sia così fortunata che quello che mi vorrà colpire quest’anno sia coperto dal vaccino! Speriamo...
Quando sono andata a fare il vaccino anti Covid, sempre in farmacia, ero l’unica “giovane”. C’erano solo anziani, o anziani che accompagnavano anziani ancora più anziani. Loro ci tengono ancora di più alla pellaccia, forse perché sentono che il tempo stringe.
Il mio ragionamento, per chiudere, è: se mi ammalassi di Covid e avessi conseguenze gravi, mi perdonerei di non aver fatto il vaccino per evitare che ciò accadesse? No. E allora, meglio “rischiare” gli eventuali effetti collaterali del vaccino piuttosto che mangiarlo le mani tutta la vita per non aver provato ad evitare gli effetti collaterali del Covid, che immagino ben più gravi.
Chiudo con i miei bimbi: hanno meno di 12 anni e la terza dose anti Covid per loro non è stata autorizzata. Ma il vaccino dell’influenza sì. Quindi è a dieci giorni che sto stalkerizzando il pediatra, chiedendogli che vaccino devo comprare e se mi dà appuntamento per l’inoculazione. Per ora senza esito. Ma del resto, mi dico, hanno aperto solo da pochi giorni, le prenotazioni. Risponderà.