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di Maurizio Rossi

Il tema toccato da Mario Paternostro del trasferimento del Festival da Sanremo a Milano è molto interessante e fa aprire un approfondimento di Primocanale e della sua redazione del ponente che analizzerà e intervisterà diversi protagonisti, oltre che sentire il parere dei cittadini di Sanremo e del mondo economico.

Intanto bisogna chiarire che c’è una convenzione, tra Rai e Comune di Sanremo che regolamenta lati economici, di promozione per Sanremo, di programmi ulteriori che la Rai si impegna di produrre a Sanremo. Questa “convenzione” scade nel 2023, si, dico proprio 2023 quest’anno, e al momento non è stata rinnovata.

A questo aspetto si deve aggiungere che il Comune di Sanremo va ad elezioni nel 2024 e che l’attuale Sindaco Biancheri non potrà essere ricandidato essendo al secondo mandato (anche su questo inizieremo a prestare massima attenzione).

Il Comune pertanto che ha la proprietà del marchio “Festival della canzone Italiana” potrebbe valutare, come già avvenuto ma mai concretizzato in passato, di chiudere accordi anche con soggetti diversi dalla Rai, così come la Rai potrebbe valutare di fare un Festival, da denominare in modo differente, a Milano, Roma, o dovunque ritenga.

Sono quindi ambedue i soggetti in campo che ora devono giocare la partita considerando che sia i vertici Rai sono in bilico proprio dopo questo Sanremo con il Governo furibondo che vorrebbe la sostituzione del Cda, ma anche il Comune di Sanremo ha un Sindaco che dovrà impegnare la sua città per i prossimi anni anche dopo aver lasciato lo scranno di Palazzo Bellevue.

La partita da decine di milioni di euro quindi è aperta proprio nella città del Casinò e intanto sarebbe arrivata pochi giorni fa una manifestazione di interessi al Comune di un gruppo privato che non farebbe riferimento ad alcun canale televisivo specifico, per entrare in gioco e alzare la posta per l’ambito Festival di Sanremo.

Il croupier direbbe “Fate il vostro gioco” (FAITES VOTRE JEUX), per poi passare al "I giochi sono fatti" (LES JEUX SONT FAITS) e infine “RIEN NE VA PLUS”.