Se non ci fosse stato il Covid a mettere nell'angolo Criscito e Shevcenko questi ultimi giorni di dicembre sarebbero stati perfetti per il Genoa. Il pareggio con l'Atalanta all'ultima di andata e l'arrivo dallo Young Boys del difensore svizzero Silvan Hefti, primo colpo di mercato del general manager Spors, hanno tra campo e mercato detto che il Genoa è vivo e lotta più che mai per una salvezza comunque ancora possibile, malgrado qualcuno avesse spacciato questa squadra tra le migliori degli ultimi anni. Scoperto invece tra gli imbarazzi delle belle gioie, subito scese dal carro brandendo la bandierina americana, che invece si trattava della versione peggiore dell'Armata Brancaleone, si è cominciato a temere il disastro. Inutile girarci intorno: fare almeno 6 vittorie non è come scalare l'Everest, ma serve pur sempre l'impresa dopo che fin qui in casa non è mai arrivato un successo. Situazione molto grave e va detto e ridetto, però sarebbe disonesto non ammettere che sul pianeta Genoa c'è un cuore che batte ancora e in questa melma in cui il Grifone si è ritrovato non era scontato.
La rivoluzione di gennaio è all'inizio ma bisognerà fare in fretta. Serve vendere almeno 4 giocatori, tra questi Fares, Caicedo, Hernani ed Ekuban, ma al contempo rinforzarsi. Piccoli è in arrivo, si tratta anche Miranchuk e per Younes del Napoli in prestito all'Eintracht Francoforte. Dall' Olanda rimbalza pure il nome di Danilho Doekhi, 23 anni, centrale olandese del Vitesse, proprio l'ex societa di Spors. Doekhi è in scadenza di contratto. Ma i profili seguito sono tanti. La tifoseria segue con voracità e ansia ogni mezza notizia perché capisce che dopo aver toccando il fondo del barile non si può più scavare. È una corsa contro il tempo, ma il segnale arrivato da Sirigu e compagni e queste prime veloci mosse del club fanno intendere che nessuno vuole sbaraccare. Presentarsi con Sassuolo il 6 gennaio e nello spareggio con lo Spezia il 9 con facce nuove e motivate sarebbe fondamentale per iniziare a vedere oltre al proprio naso.
Intanto i 5 milioni spesi per il 24enne elvetico sono una piacevole novità, così come le precedenti iniezioni di liquidità per sostenere un progetto che si chiama serie A. Serve questo, altrimenti la pur ampia progettualità di 777 Partners non avrebbe molto senso. Ma se c'erano dubbi, le mosse di queste ore dicono ai genoani che è tutto chiaro. Non è poco, in vista dell'inverno che sarà tosto.