Dunque esattamente quarant’anni fa, il 2 gennaio del 1982, un giovanissimo imprenditore, poco più che ventenne, inventava una televisione a Genova. Dentro le stanzette marinare di via Orlando a Sturla, Maurizio Rossi creava Primocanale, dopo aver collaborato alla realizzazione e al lancio di Radio Genova Sound opera di Beppe Remondini.
Nel 1982 Genova viveva i primi processi alle Brigate Rosse appena annientate dopo l’assassinio di Guido Rossa in via Fracchia e il blitz del generale Dalla Chiesa, la Nazionale vinceva il Mundial in Spagna, Giovanni Paolo II accusava i liguri di essere edonisti e materialisti, le siringhe e l’eroina dilagavano in città e nell’aula rossa di Palazzo Tursi destava allarme la comparsa di un inquietante ragnetto: la “cacaracca”.
Da Sturla a via Santi Giacomo e Filippo, Primocanale aveva la preorogativa di essere fatta da giovani, giornalisti e giornaliste, quindi dotati di naturale entusiasmo, con un editore che si era circondato di collaboratori della sua stessa età, da Enrico Toia che doveva guidare i conti a Alex Toselli che inventava nuovi modi di fare pubblicità, a un gruppo di tecnici curiosi di sperimentare novità.
Primocanale portava nelle case dei liguri (fu da sempre una emittente regionale) storie, volti, paesaggi, fatti e personaggi, della cronaca, della politica e dello sport.
Poi l’exploit, con il trasferimento agli ultimi piani del Grattacielo dove splendeva la antica Terrazza Martini e le prime grandi dirette: la costruzione del teatro Carlo Felice, vissuta giorno per giorno, la celebrazione del Cinquecentenario della Scoperta dell’America, con la documentazione ineguagliabile della rivoluzione urbanistica della città: da Corte Lambruschini a Palazzo Ducale, dal Carlo Felice all’Acquario e al Porto Antico recuperato dopo secoli dal grande Renzo Piano.
Rossi ha avuto il coraggio di rompere la macaia genovese, di avere fiducia in giornalisti giovani, cominciando da una ragazza Ilaria Cavo con la quale Primocanale racconterà, per esempio i drammatici giorni del G8 e i mesi “thriller” del serial killer Donato Bilancia. Ci siamo incontrati con Maurizio e Paolo Rossi nel 1976, quando ero giovane cronista al “Giornale” di Indro Montanelli che aveva aperto un’edizione ligure e il direttore mi mandò a curare i tg che il quotidiano realizzava proprio a Radio Genova Sound. Maurizio “vendeva” pubblicità in un modo completamente innovativo, facendo partecipare gli stessi clienti, commercianti, artigiani e imprenditori agli spot. Che così diventavano “tranches de vie”, fantastici e spesso esilaranti frammenti di quotidianità.
Ci siamo incontrati ancora ventisei anni dopo, alla fine del 2002, quando dopo la performante e quasi trentennale esperienza al “Decimonono” Rossi mi chiamò a dirigere Primocanale con un compito preciso: l’avremmo trasformata in una tv “all news”, di sola informazione, zeppa di tg, nuove trasmissioni di politica e cronaca, perennemente in diretta, uscendo tutti i giorni in strada in mezzo alla gente che sarebbe diventata protagonista.
Che anni, amici! Ora grazie all’Archivio storico a disposizione sul sito www.primocanale.it (Clicca qui), cominciamo a rileggerli quegli anni. Lo abbiamo fatto timidamente con le edizioni di “Terza”, dedicate al dopo guerra con l’Archivio Ansaldo, poi con “Il Racconto di Genova” e, forse, prossimamente arriverà un'altra tappa, questa volta concentrandoci sugli ultimi vent’anni del secolo, dal 1980 al passaggio al XXI secolo. Una sorta di “Addio Novecento” genovese, zeppo di personaggi e storie che non bisogna dimenticare.
Sarà proprio questo eccezionale Archivio a farci da compagno di viaggio, perché la memoria oltre a momenti di nostalgia, serve soprattutto a leggere e preparare il futuro. Dunque va sempre coltivata e rifocillata di notizie. Saranno sicuramente quarant’anni da ricordare!