GENOVA - Dovrà fare di necessità virtù il Genoa di Shevcenko domenica contro lo Spezia. La sfida tutta ligure del Ferraris mette in palio un pezzo notevole di salvezza tra rossoblu ed aquilotti e i padroni di casa, che davanti alla Nord fin qui non hanno mai vinto, non hanno più troppi margini di errore per dirla alla Tassotti il vice di Sheva. Si salvi chi può, insomma e il Genoa a parte Hefti che ha esordito bene con il Sassuolo e Ostigard in panchina, in pratica è la solita squadra col recupero di Cassata e soprattutto di Fares e Caicedo.
Il mercato, cruciale per rinforzare questo gruppo, non è andato liscio: Piccoli e Miranchuk dell'Atalanta sono ancora a Bergamo e non arriveranno a giorni, Piatek ha gelato tutti andando alla Fiorentina, questo dimostra che la classifica attuale è come avere i ferri alle caviglie, e in giro i nomi che escono non convincono come Berisha del Viking o lo slovacco Duda. Forse si è riaperta la pista per Younes ma anche l'abile Spors non ha vita facile. In realtà ci sono 17 milioni da spendere, visto che con Piatek sono rimasti in tasca della proprietà e i tifosi per questo sono tranquilli che entro alla fine della fiera verranno investiti. Però aspettare costa fatica.
Comunque il pari col Sassuolo consegna fiducia a Sirigu e compagni che hanno lottato e capitalizzato l'ennesima prodezza di Destro della stagione almeno per portare a casa un punto. Segni di continuità col il pari contro l'Atalanta, quindi un po' di ottimismo. Con lo Spezia di fronte a 13000 tifosi servirà la spinta del pubblico e la voglia di fare un balzo vitale, ma è fin troppo facile capire che sarà dura.