GENOVA - Per andare oltre ai grandi meriti giustamente attribuiti a Gilardino, alla dirigenza e alla squadra per la promozione in A strameritata, bisogna guardare senza se e senza ma ai tifosi. A parte il trionfo con i 32500 presenti al Ferraris per la vittoria decisiva, va sottolineato che il pubblico, dal cambio della società c’è sempre stato con rinnovato entusiasmo. Non che prima non ci fosse, ma l’aria è cambiata. E poi il “vecchio cuore rossoblu” si scopre giovane.
Tanti millenials, ma pure bambini e ragazzi a riempire lo stadio. Questa è stata la sorpresa più bella in una stagione decisiva per il futuro del club più antico d’Italia. Non solo boomers, ovvero la generazione più matura per non parlare di quella coi capelli bianchi, ma tanti e tanti ragazzini. Il Genoa dopo un solo anno, come promesso dalla proprietà americana, ritorna dove gli compete con un brand vincente grazie alle immagini straordinario di un ambiente compatto e che raccoglie i frutti di una resistenza negli anni bui del post Genoa-Venezia con il passaggio in poche ore dalla. A alla C.
È vero che per 15 anni il Grifone è rimasto in A e che questa lunga avventura è servita ad attirare tifosi, ma negli ultimi anni c’erano solo delusioni e sofferenze. Ora 777 Partners dovrà allestire una squadra competitiva per ambizioni ragionate, per non perdere un’occasione come questa. Popolo rossoblu che comunque sarà regista e protagonista del proprio presente e del proprio futuro, come sempre. Soprattutto nei momenti difficili come questo, quando esce il sole l’immagine risplende ancora più forte.
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