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di Claudio Mangini

Oltre duemila tessere staccate in poche ore, nel primo giorno di campagna abbonamenti. I Fedelissimi che aprono la stagione con un messaggio che non ha bisogno di spiegazioni: "Finalmente si riparte con la carica e l’entusiasmo che ci ha sempre contraddistinto". Il Taxi Club che gioca sulle parole ed espone su decine di vetture il banner “RIPAR…TI AMO!”. Mentre domani, venerdì 14, sarà il giorno della nascita ufficiale del nuovo club Nervi Sant’Ilario, in un angolo della città che per molto tempo ha avuto un significato particolare per la Sampdoria: abitazione di molti giocatori, punto di ritrovo e sede dei ritiri prepartita della squadra.

Tutto questo la Federclubs lo spiega così: "E’ partita la campagna abbonamenti. La prima dopo la liberazione, la prima della nostra rinascita. Abbonarsi non è solo la dimostrazione di fedeltà che ogni tifoso deve onorare: è un segno di sostegno a questa società, al nostro futuro". E ancora: "Abbonarsi è un messaggio all’ambiente sampdoriano, è la risposta più naturale a questi mesi di passione".
Tradotto: entusiasmo e fiducia. Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi non hanno soltanto salvato la Sampdoria dal fallimento e dal rischio serie D. Sono entrati in società e, con la stessa rapidità e determinazione con cui sono riusciti ad attuare il passaggio di proprietà, hanno messo le mani in ogni settore del club per rimodellare la Sampdoria secondo le loro idee. Un cambiamento o, se preferite il termine, una rivoluzione. Si badi bene, fatta seguendo un progetto preciso ma nel rispetto. Nessuno probabilmente ha dimenticato i primi passi di Ferrero alla Sampdoria e le gaffe da elefante di cristalleria, tipo quella sulla necessità (secondo lui) di cambiare l’inno, e via andare.

Ecco, qui è un’altra storia. Ci sono poche parole e ci sono idee che hanno portato a un cambiamento drastico in ogni settore: dalla catena di comando (a cui manca ancora la tessera ds) a quella tecnica (tutto nuovo), all’area medica-fisioterapeutica fino a un cambiamento al vertice dell’area comunicazione. Per non parlare della rosa di prima squadra, dove sono arrivati già due giocatori che l’allenatore Pirlo conosce bene, Borini e Ricci, ci sono molti giovani made in Samp che hanno effettuato interessanti e positive esperienze in giro per l’Italia e saranno valutati durante il ritiro. E molto altro cambierà.

Può dispiacere veder uscire di scena personaggi che, per anni o lustri, hanno vestito e rappresentato i colori sampdoriani dando sempre il massimo (Quagliarella, il tecnico della Primavera Tufano e il dottor Baldari, per citarne solo alcuni). Ma Radrizzani, Manfredi & Legrottaglie stanno lavorando per una Sampdoria nuova, sostenibile e anche impegnata in attività nel sociale e per i giovani sulla base di un impegno comune con Sace. Sul fronte rosa di prima squadra, due settori su quattro vanno solo definiti o ritoccati: l’area portieri (con la cessione di un pezzo grosso, verosimilmente Audero) e l’area centrocampisti (Benedetti-Ricci-Maistro, vicinissimo, rappresenterebbero già un bel trio di centrocampo per il probabile 4-3-3 di Pirlo). In attacco dovrà arrivare un elemento di fisico e numeri adeguati, una classica prima punta garanzia per la categoria), la difesa va ricostruita. Ma non c’è fretta e i lavori sono in corso, work in progress.


Insomma, è in atto una rivoluzione finalizzata a portare atmosfera ed energie nuove, dopo una stagione che era uno slalom fra risorse economiche mancanti e situazioni difficili da cambiare o solo scalfire (l’equivoco del doppio e poi triplo manager tecnico). Si lavora per cambiare la Sampdoria, e i tifosi dimostrano di apprezzare questa volontà di cambiamento. In questa nuova Sampdoria Marco Lanna dovrebbe avere un ruolo di riferimento: con lo stesso Radrizzani presidente, lui potrebbe essere un vice “di raccordo” con la tifoseria e la città. E, fra i nomi nuovi, ce n’è uno che è vecchio e amatissimo: Mancini, non Roberto, Andrea – il figlio -, e fa un bell’effetto che nei cambiamenti di una Sampdoria tutta nuova ci sia un cognome che è più di un simbolo.

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