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di Matteo Cantile

Ministri, presidenti e potenti di varia natura hanno perso la loro partita al Meeting di Rimini, la kermesse organizzata ogni anno da Comunione e Liberazione. I veri vincitore dell'edizione numero 44 sono la farinata e le trofiette al pesto. In quest'ordine, a giudicare dal cartello “farinata finita” che allo stand Liguria sono stati costretti ad appendere tra un'infornata e l'altra.

Sono loro, due dei prodotti più iconici della nostra enogastronomia, le vere star della manifestazione: tutti le vogliono, tutti le cercano e si mettono in coda, nemmeno fossimo sulla A10.

La loro storia è peraltro dicotomica: così famoso il pesto, al punto che milioni di consumatori persino ignorano da dove provenga la ricetta; così sconosciuta lei, la farinata. Un sottile strato di prelibatezza che ha mandato in visibilio il popolo del Meeting, seduto in platea ad ascoltare Tajani e Salvini non prima di essersi leccato le dita.
Un successo strepitoso, reso ancora più clamoroso dalla location che la Regione è riuscita a strappare alla fiera nell'edizione di quest'anno, praticamente sulla porta della Sala Conai, uno dei palchi principali su cui si alternano i prestigiosi relatori: non vederlo è impossibile, fermarsi è obbligatorio.

Per la Liguria una pubblicità efficace, parte integrante della strategia che è stata impostata per promuovere il territorio: parlare ai turisti attraverso la nostra cucina. Un modo, sperano in piazza De Ferrari, per garantire un buon flusso anche in quei mesi invernali in cui la tintarella in spiaggia o la gita in barca non sono più una priorità.
Nel frattempo sono rimasti entusiasti i Ciellini che, con buona pace dell'ente del turismo di Rimini, hanno preferito trofiette e farinata alla tradizionale piadina. Anche se c'è chi giura c'è posto per tutto.