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di Giovanni Porcella

GENOVA - In una serata drammatica, il professor Franco Scoglio davanti alle telecamere durante il dibattito sul suo Genoa di allora, chinò la testa e non ci fu nulla da fare.

Il popolare tecnico del Genoa, primo e unico grande comunicatore del mondo del calcio, morì 18 anni fa parlando di Genoa, come lui stesso aveva incredibilmente profetizzato qualche anno prima. Diventa difficile ancora oggi scegliere gli aggettivi più calzanti per un allenatore che mise al centro dei suoi pensieri il Genoa, sia quando lavorava per i rossoblù, ma anche dopo, quando ne era uscito.

"Noi siamo il Genoa e chi non è convinto posi la borsa, si tolga le scarpe e può andarsene", una delle tante esternazioni sull'amato Grifone. Era ospite perché voleva dire la sua, con passione come sempre.

Un attimo e fu il dramma. La comunicazione però venne subito interrotta e le telecamere si spensero per non permettere nemmeno un secondo di visibilità a una tragica fatalità che ci portò via un personaggio straordinario del nostro calcio.

Straordinario, in particolare per i genoani che definì nella sua totalità "popolo rossoblù", termine poi copiato e abusato da tanti altri club.

Scoglio e il Genoa, un binomio indissolubile che dopo diciotto anni resta più saldo che mai nel ricordo del Prof, che diede risalto al Grifone non solo per la promozione in A, per la salvezza o altro, ma perché per sempre lo ha portato con orgoglio nel suo cuore.

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