In questi giorni va in scena a Genova la tradizionale assemblea dei sindaci italiani. Nella splendida cornice del Padiglione Blu si sono appuntamento in tremila. Ci sono quelli delle grandi città ma anche quelli dei piccoli comuni. Tutti alle prese con problemi, più o meno grandi. C'è chi sta lavorando a un gigantesco piano di cambiamento della mobilità urbana, chi deve fare i conti con una scuola che cade a pezzi o chi invece con aziende che chiudono e le infrastrutture che mancano.
L'assemblea di Anci è proprio l'occasione per porre l'accento sull'importanza dei sindaci spesso, anzi quasi sempre, criticati. Fanno un lavoro prezioso e, nella stragrande maggioranza dei casi, con spirito di sacrificio e tanta buona volontà. Con due ostacoli sulla loro strada: la cronica mancanza di fondi e con una burocrazia confusa e pasticciona che li mette nelle condizioni di non essere sereni al momento di firmare un atto.
Ai comuni mancano i soldi anche se per le grandi opere sono in arrivo, in via eccezionale, i famosi fondi del Pnrr. Durante l'assemblea di Anci è venuto fuori prepotentemente il tema: "Questa delle opere pubbliche da realizzare con i fondi del PNRR sembra un duello tra i sindaci e il Governo. Ma così non è. Fin dal primo giorno, per noi sindaci è stata una partita da giocare con la sola maglia dell’Italia” ha detto il sindaco di Bari De Caro nel discorso di introduzione.
E ancora: “ci hanno detto che se non finiremo in tempo le opere, dovremo pagare delle sanzioni, coprendo con fondi nostri il costo di quanto realizzato, non una norma ispirata proprio ai principi di fiducia reciproca”.
Ma a rischio ci sono anche altre opere pubbliche, come quelle per la rigenerazione urbana o le famose ‘Piccole e medie opere’ per un valore di sei miliardi di euro.
Genova rischierebbe di perdere oltre 146 milioni di euro per progetti già ammessi a finanziamento e a pagare sarebbero ambiente e inclusione sociale. Il sindaco Bucci non vuole perdere un solo euro e anche per questo ha scelto Gianfranco Francescon, alto ufficiale dell’Esercito, per coordinare i responsabili dei progetti finanziati dall’Ue.
La speranza è che questa volta i comuni possano ottenere i fondi tanto attesi e che vengano spesi nella maniera migliore.
Cari sindaci, continuate a lavorare e fatelo bene. Fatelo con il cuore e con la testa. Ne abbiamo bisogno.