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di Tiziana Oberti
E se ci svegliassimo una mattina e nei pronto soccorso non trovassimo più nessun medico o infermiere? Se non ci fosse più nessuno su un'automedica a soccorrerci? Ci avete mai pensato? Io sempre di più. Da anni mi occupo di sanità, cambiano i governi, i ministri, gli assessori eppure il dramma di chi lavora in pronto soccorso peggiora e sembra impossibile da risolvere con la pandemia cha ha peggiorato tutto.

Si dice che dopo quello che il mondo ha vissuto con il lockdown si sia più attenti alle condizioni di lavoro (ovviamente per chi comunque può rischiare). E allora mi chiedo quei medici di pronto soccorso, chi lavora nell'emergenza, che quasi 4 anni fa chiamavamo eroi con tanto di striscioni fuori dagli ospedali, oggi perché resistono a lavorare dove sembra impensabile farlo?

I medici dell'emergenza sono sottopagati, forse tra gli ultimi in Europa, sono pochi e spesso devono coprire doppi turni. Quando va bene sono insultati, oppure anche malmenati e picchiati, non possono andare a lavorare nel privato e allora mi chiedo che cosa li trattenga dallo svegliarsi un mattino guardarsi allo specchio e capire che questa non è vita.

Siamo abituati a criticare, polemizzare, lamentarci quando stiamo male e rimaniamo in attesa in pronto soccorso e sicuramente è umano perché se noi o un nostro caro sta male vorremmo che tutto il mondo si fermasse e si prendesse cura di lui.

Il sistema è malato ed è figlio di tagli nazionali decennali alla sanità che si sentono ancora di più in un regione come la Liguria che vanta il numero più alto di anziani, ma come può essere bilanciato un sistema simile?

Penso al medico o infermiere che si trova in un girone infernale ogni giorno, perché sì è questo che si vive in pronto soccorso, e mi chiedo perché non si dimette anche lui come già stanno facendo in moltissimi.

Questo potrebbe essere chissà l'unico choc per convincere lo Stato che la sanità va potenziata e non tagliata.

Sono medici che vogliono solo fare il proprio lavoro ed essere pagati il giusto rispetto allo studio e alla responsabilità, cosa c'è di difficile da capire? 

Il pronto soccorso oggi è il vero servizio sanitario pubblico ma non ce la fa più.

Io spero di non dovermi mai svegliare in un paese senza medici e infermieri di pronto soccorso ma rischiamo di andare in questa direzione. È il momento di farci un esame di coscienza serio tutti: la politica in primis ma anche la cosiddetta casta medica in tutte le sue diramazioni e poi noi tutti o impariamo di nuovo a rispettare la sanità e chi ci lavora senza scambiarla solo come un limone da spremere oppure il sistema non potrà che implodere definitivamente.

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