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di Mario Paternostro

Ho sempre diffidato dei cosiddetti Tavoli. Il Tavolo per il centro storico, il Tavolo per la riforma fiscale, il Tavolo per il Pnrr (orribile), piuttosto che il Tavolo per il tunnel subportuale. Gli unici Tavoli (Tavole in questo caso) che, un tempo, davano risultati erano quelli delle trattorie più o meno riservate, dove i politici si incontravano per chiudere un accordo. Ma un Tavolo che funziona a Palazzo Tursi esiste per davvero: è il Tavolo della Cultura. Buona notizia se funziona anche senza assessore alla Cultura espressamente dedicato. Lo fa il sindaco Marco Bucci che ha nominato Capotavolo uno che sa. Il professor Giacomo Montanari, storico dell’arte che non clona, ma produce idee che funzionano. Interessanti, non astruse, turisticamente appetibili, vere sveglie per Genova. Come i Rolli un meccanismo culturale unico, oggi il più importante biglietto d visita genovese.

Ora ne ha inventato un altro che diventerà il volano cultural-turistico nel 2024: “Ianua”, cioè Genova nel Medioevo. Per questo chiamerò Montanari “assessore”, usando l’escamotage giornalistico delle virgolette, una specie di “Non è, ma forse sì” che facilita il mio ragionamento.
Un anno di Genova medioevale che trascinerà noi genovesi e speriamo i nostri graditi ospiti in un affascinante percorso con la storia più forte della città e l’arte più misteriosa, perché spesso il Medioevo è mistero, enigma, gioco intrigante. Dalle mura che allora erano le attuali Dighe-Tunnel-Sopraelevata, cioè quelle che chiamiamo “Grandi opere”, all’arte nelle chiese, ai personaggi degni di molte Serie tv.

La cura del professor Antonio Musarra, genovese emigrato alla Sapienza di Roma, garantisce una lettura storica appassionante, nella quale i personaggi da Simon Boccanegra all’eroe della Meloria, Benedetto Lercari (altro che il generale Vannacci….), dal caro Cristoforo alla splendida e sfortunata Margherita di Brabante (ritrovata a pezzi e rimessa in forma come in un complicatissimo puzzle) serviranno anche a visitare luoghi e musei. Primo fra tutti (a maggio) il Sant’Agostino con quel chiostro triangolare che ci invidiano in tutto il mondo o la Torre Grimaldina del Palazzo Ducale, ma anche la Tomba di Luca Fieschi (che Primocanale ha rivelato in uno speciale tv) grande monumento funebre di dodici metri di altezza ricostruito nella sua imponenza nel laboratorio del Museo Diocesano. Un’altra occasione da non perdere sarà la Bibbia Atlantica della Biblioteca Berio. Pensate che pesa quasi dieci chili, atlantica proprio per queste grandi dimensioni. Realizzata alla fine dell’XI secolo, vista in pochissime occasioni, in una mostra a Roma nel 1953, a Montecassino nel Duemila per una mostra proprio dedicata alle bibbie “atlantiche”, a Genova nel 1999 in occasione del Siglo de los Genoveses al Ducale.

Il prossimo anno dovrebbe essere invece l’anno dell’Ottocento (lo aspetto con ansia) e chissà che di questo passo l’”assessore” Montanari non ci traghetti anche nel Novecento che avrebbe molte storie da raccontare sulla nostra città.
La formula dei Rolli è fortunata perché colta e popolare, spesso affidata intelligentemente a squadre di giovani storici che meritano di essere conosciuti, e ha rivoluzionato in una maniera quasi cinematografica il modo di “mostrare” arte e storia, letteratura e musica, politica e cronaca.
Una città che sa raccontare la sua storia ha in mano una carta vincente e l’”assessore” Montanari con i suoi collaboratori sembra averla in mano. Con o senza virgolette.

Così come insieme alla storia serve la conservazione viva della memoria, utile non soltanto come svago per il cervello, ma anche per comprendere (e esercitare) la politica.