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di Maurizio Rossi*

Nel 2013 ho vissuto in Aula la rielezione del Presidente Napolitano e il Suo durissimo discorso contro i partiti interrotto da applausi di chi veniva pesantemente bastonato.

In questa elezione per il Quirinale ero convinto che l’avrebbe spuntata Draghi ma il mancato accordo sul nuovo Governo ha reso impossibile la sua elezione. In ogni caso si andrà verso problemi non semplici per Draghi a cui verrà chiesto comunque un rimpasto di Governo e le teste di alcuni ministri tecnici per lasciare il posto a rappresentanti dei partiti che vogliono contare di più nel Governo per gestire posizioni di potere che possono spostare voti nelle elezioni politiche tra poco più di un anno.

Questa elezione del Presidente della Repubblica ha squassato il sistema politico rompendo i 5 Stelle e il rapporto tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, il centrodestra con la posizione contraria di Fratelli d’Italia che esplicitamente parla di “Pit stop del centrodestra” ma anche forti problemi dentro la Lega nei rapporti tra Salvini e Giorgetti nonché pesanti tensioni tra i partiti e diversi rappresentanti delle regioni.
A cosa andiamo incontro?

Bisognerebbe sapere a quali condizioni Mattarella abbia dato la disponibilità alla sua rielezione chiarendo se accetta ma solo per tutti i 7 anni o se abbia accettato di fare il Presidente per uno solo anno per fare da ponte alla Presidenza Draghi.

Il Governo ora, a parte dover continuare a lavorare su Pnrr e garantire gli investitori internazionali, dovrà affrontare la nuova legge elettorale con la diminuzione dei parlamentari che determinerà’ la vita o la morte di tanti piccoli gruppi parlamentari nati all’interno del parlamento ma mai votati dagli elettori.
Sarà anche da guardare con attenzione come le fratture del centrodestra incideranno nelle alleanze sia nelle amministrazioni locali in corso di mandato, come la Regione Liguria, sia per quelle che dovranno affrontare elezioni amministrative nei prossimi mesi tra cui il Comune di Genova e Spezia.

Molti interrogativi in un momento delicatissimo per i cittadini.
Non arriveremo alle prossime elezioni ne con gli stessi partiti ne con le stesse alleanze ne con la stessa legge elettorale.
Questa elezione del Presidente della Repubblica ha di fatto sancito l’inizio di una lunga campagna elettorale di un sistema politico indefinito e con una nuova legge elettorale tutta da scrivere.
Facciamoci il segno della Croce e preghiamo.

Maurizio Rossi, Senatore XVII Legislatura