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2 minuti e 26 secondi di lettura
di Giovanni Porcella

Andatevi a rileggere i post sul Far West dei social dopo Monza-Genoa 1-0 gol di Dany Mota all’83’.

Ora nessuno alzerà la mano a dire: “scusate mi ero sbagliato sul mister”. Non ci sono più padroni di quelle feroci contestazioni della serie “non ci capisce niente, sbaglia i cambi, non ha gioco offensivo e via dicendo”. Ognuno ha il diritto di sostenere ciò che vuole ma, in quel momento stava per esplodere una bomba ad orologeria sotto la coda del Grifone. Così forse si fa un po’ di chiarezza. Li, la società ha dato fiducia al Gila e lui, il tecnico, da quel momento forte di avere il gruppo in mano ha tirato fuori sei partite decisive con 10 punti in tasca frutto di due vittorie e 4 pareggi. Una striscia sulla carta da doppie cinture di sicurezza per non cadere e farsi male. visti gli avversari.

Pari con la Juve, vittoria in esterna con il Sassuolo, 1-1 con l’Inter, stesso risultato a Bologna, poi al Ferraris lo 0-0 col Toro, quindi la vittoria di Salerno, decisiva per il salto in classifica. Sebbene con un Genoa falcidiato dagli infortuni, con Retegui recuperato ma non ancora al massimo sono arrivati 7 gol all’attivo e solo 5 subiti grazie ad uno splendido Martinez su cui in tanti di sono sbagliati, me compreso. Gilardino ha dato una idea tattica ad una squadra che è difficile da battere per tutti. E neanche troppo sullo sfondo c’è stata la partenza di Dragusin non ancora rimpiazzato e un centrocampo che ora aspetta Bohinen pure lui in infermeria per una decina di giorni che vada bene.

Gilardino si è fatto sentire prima di andare a Salerno e c’è stata tensione. Lui, il tecnico, ha parlato di adrenalina e comunque ha fatto bene ad esternare i suoi desiderata che ai tempi del Gasp erano stati etichettati come “mal di pancia”. In fondo tra i due allenatori ci sono molte differenze, ma la personalità è la stessa. Gilardino ora si è preso il Genoa, che va detto bello chiaro, deve fare almeno altri 13 punti per salvarsi e guai a dare per scontato che arrivino facilmente. Ma diciamo che alle 18 e due minuti di domenica dopo il gol della Salerniyana sui social e non solo era già partito il de profundis per Badelj e compagni.

Ecco serve un pizzico di equilibrio in più. Ora la società batta un colpo perché la squadra lo ha già fatto. Se lo merita il Gila e la tifoseria, ma va detto che con qualche accidente in meno la formazione rossoblu è competitiva per l’obiettivo di partenza e forse, quando Blazquez parlava di qualcosa di più di oltre a mettersi tre club dietro, in fondo non straparlava.

È proprio il Gila gli ha dato una mano con i fatti. Aspettando il Lecce a Marassi dove la vittoria manca da un po’, serve mostrare im giusto valore e simpatia per chiudere una stagione chiavetta senza farsi del male da soli.