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di Michele Varì

E' più giusto tutelare la privacy degli abitanti di un palazzo che non vogliono telecamere di sicurezza nel portone o gli anziani che abitano in quel palazzo potenzialmente più esposti a truffatori e ladri?

La domanda è lecita dopo due truffe messe a segno nel giro di pochi giorni in due edifici dalle parti di via G.B. D'Albertis, a San Fruttuoso, da una ragazza poco più che ventenne, una ladra descritta come piccola e carina, con i capelli neri e i modi gentili, che s'infila nelle abitazioni con il pretesto di riprendere una felpa caduta sul balcone o sulle corde della malcapitata anziana di turno. Una ladra che forse abita nella zona, eppure quasi impossibile da identificare, in nome della privacy.

I fatti. Il primo colpo, una rapina che ha fruttato un anello d'oro, era avvenuto in via Carlotta Benettini, l'altro in via Revelli Beaumont, dove per fortuna la ladra è stata mandata via dalla pensionata dopo pochi minuti ed è sparita senza rubare nulla.

Dalla tecnica messa in atto e dalla descrizione della criminale dagli occhi dolci non ci sono dubbi sul fatto che ad agire possa essere stata la stessa persona. Una ladra scaltra capace di cogliere di sorpresa l'anziana di turno, ma anche di agire sempre in zone dove non ci sono telecamere di sicurezza. Né in strada, né nei palazzi. Con le immagini delle telecamere conoscendo l'ora dei colpi sarebbe stato quasi un gioco da ragazzi almeno vedere il viso della ladra, e magari identificarla; senza telecamera è praticamente impossibile. Una differenza che forse non interessa a chi non ha un familiare anziano potenziale vittima dei truffatori. Una differenza che invece fa infuriare i figli e i nipoti delle due donne e uomini di una certa età raggirati e umiliati dalla finta vicina di casa.
Uno dei familiari della pensionata che ha aperto la porta alla ladra quando ha chiesto a un inquilino se nel palazzo ci fossero telecamere si è sentito dire: "Non ci sono perché la maggior parte degli inquilini ha votato per non installarle per la privacy".

Da qui la domanda: meglio tutelare la privacy in un mondo in cui siamo tutti iperconnessi e social o è preferibile aumentare la sicurezza degli cittadini sempre più esposti a furti in casa - reati in Liguria aumentati del 20% - e alle odiose truffe porta a porta che spesso colpiscono gli anziani in una delle regioni più anziane d'Italia?