Ai tempi in cui guidò l’Iri non si può dire che Romano Prodi fu un amico di Genova. Nondimeno resta un padre nobile della politica italiana e l’altra sera, durante un talk di La7, ne ho apprezzato l’onestà intellettuale. “Anche io – ha detto Prodi - ho nostalgia del potere. Quando vinci un’elezione o quando sei il primo di un’amministrazione la soddisfazione personale è molta, inutile negarlo”.
L’uomo che non diventò Capo dello Stato perché cento franchi tiratori lo impallinarono ha dunque svelato quanto imbiancati siano i sepolcri della nostra politica, quanta ipocrisia pervada l’azione di chi afferma di essere solo “al servizio della comunità”. Balle.
Il Professore, però, mi ha fatto venire in mente pure un’altra cosa: si può essere utili, e anche esercitare un potere, rimanendo un passo indietro. Come, ad esempio, sta facendo Maurizio Zoccarato a Sanremo. Lui ha pure la “aggravante” di essere ancora giovane.
Della città del Festival è stato già sindaco e proprio per questa ragione ero convintissimo che si sarebbe riproposto quando ha lanciato il suo gruppo Andiamo!, che diceva avrebbe solo sostenuto il centrodestra. Così è avvenuto, compresa la candidatura da lui caldeggiata di Gianni Rolando, alfiere del centrodestra.
I fatti, cioè, si sono incaricati di smentire i miei cattivi pensieri. E però hanno anche testimoniato che si può fare politica senza bisogno di mettersi in lizza per qualcosa. Zoccarato sostiene Rolando, dispensa consigli a lui e a tutti coloro che ne sentano il bisogno e contemporaneamente esercita un potere: queste cose, infatti, non sono in ogni caso neutre. Basta che una sola persona senta il bisogno di chiamarti per condurti nel circolo di coloro che “contano”.
Sulla sponda opposta, e molto diversamente per esperienze ed età, la medesima cosa la sta facendo l’ex ministro dei Trasporti ed ex governatore ligure del Pd Claudio Burlando. E’ animatore della chat Vasta e anche di lui si è favoleggiato per mesi che aspirasse a questo o a quell’incarico.
Magari se lo chiamassero risponderebbe presente, chissà, ma intanto mette a frutto il suo passato per discutere di politica. E per lanciare, qua e là, le sue opinioni, condite di immancabili consigli. Considerando i molti pasticci che il centrosinistra, in Italia e in Liguria, ha combinato negli ultimi anni, è persino facilitato, Burlando. Al quale continuano a tendere l’orecchio in molti. E per questo solo motivo prosegue a esercitare un potere non irrilevante, sebbene non tradotto in una poltrona.
Ecco, pur con visioni politiche assai differenti, da Prodi a Zoccarato e a Burlando abbiamo utili esempi di come la politica si possa fare in un modo “altro”. Alla fine, con maggiore credibilità. Loro e quanti riescono a non candidarsi a qualcosa, infatti, un comune denominatore ce l’hanno: la gente può ascoltarli senza pensare che dicono ciò che dicono e fanno ciò che fanno perseguendo il fine del consenso elettorale personale. Di questi tempi, non è poco.