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di Luigi Leone

Il Movimento sociale italiano, cioè il partito erede diretto del fascismo, grazie a questa Costituzione è entrato nel Parlamento italiano. Serve di più per dimostrare che dalla sconfitta del Ventennio è nata una democrazia? Eppure ogni anno, con l’approssimarsi del 25 Aprile, la festa della Liberazione, puntualmente tornano le polemiche.

Francamente è stucchevole. Tutti, ma proprio tutti, possono a piacimento esercitarsi nell’affermare ogni cosa e il suo contrario grazie alla lotta partigiana e al sostegno arrivato dagli Alleati. Mettersi a discutere con il bilancino se abbia pesato più una cosa o l’altra, persino se la Resistenza abbia avuto in alcuni suoi passaggi delle falle da guerra civile a mio avviso è totalmente inutile. Come sbagliato è che molti, dal centrodestra, affermino che se si vuole condannare il fascismo lo stesso bisogna fare con il comunismo.

Ora, a parte il fatto che abbiamo avuto almeno la fortuna di non dover soggiacere pure al regime di Stalin e compagni, non riesco a vedere il nesso. Noi coi fascisti abbiamo avuto a che fare, ce ne siamo disfatti a costo di indicibili sofferenze, enormi sacrifici e migliaia di morti e questo festeggiamo. Poi appartiene al normale dibattito politico aggiungere che pure il comunismo le ha combinate grosse e gravi. 

Però la nostra festa è il 25 Aprile. Ed è grazie alla libertà ritrovata, per merito di coloro che hanno combattuto per essa, che io posso scrivere queste cose e che tanti, tantissimi si trovano nella condizione di non essere d’accordo. E possiamo fare ciò senza dover temere alcunché.

Ecco, proprio questo dovrebbe essere l’elemento unificatore: la Libertà, piena e assoluta. La possibilità di pronunciarsi sulla gestione dello Stato con il proprio voto. O anche con il non voto. Tutti diciamo che alla lunga può essere un vulnus il fatto che si ingrossi sempre di più il partito degli astensionisti. Paradossalmente, però, anche il non presentarsi alle urne, cioè il poterlo fare, è un esercizio di democrazia. O sarebbe preferibile arrivare ad una affluenza del 90 per cento come avviene, ad esempio, in Russia?

Se così stanno le cose, francamente fatico a capire quelle forze di centrodestra, in particolare Fratelli d’Italia, che non riescono a definirsi antifasciste. Giorgia Meloni ricorda giustamente che è nata quando del Ventennio ormai si occupavano i libri storia. E parimenti molti che stanno nel suo governo. 

Bene. Se hanno vinto le elezioni, se hanno preso possesso – insieme con Lega, Forza Italia e Noi moderati – di Palazzo Chigi lo devono proprio alla nostra Costituzione. Sulla quale chi fa parte dell’esecutivo ha giurato. E la Costituzione è figlia del 25 Aprile ed è fondata sull’antifascismo. Ha ragione il governatore ligure Giovanni Toti: dovremmo fare festa tutti insieme e passare oltre, finalmente.