Vai all'articolo sul sito completo

Commenti

4 minuti e 13 secondi di lettura

Ti ricordi Mario la terribile storia di Milena Sutter, quella bellissima e dolce ragazzina di 13 anni, rapita mentre usciva dalla Scuola Svizzera? Ti ricordi di Lorenzo Bozano, il suo rapitore, il suo feroce assassino, il suo arresto, i processi, le assoluzioni, le condanne? Non eravamo ancora giornalisti, ma sognavamo di farlo e quella terribile vicenda ci aveva appassionato con la tragedia di Milena, i colpi di scena, la tensione in tutta la città... Incomincia così la seconda puntata di “Ti ricordi? ”, la trasmissione con Mario Paternostro nella quale si rievocano i grandi fatti genovesi degli anni Settanta, Ottanta, Novanta, il nostro passato recente, la cronaca, e non solo, di un trentennio e oltre pieno di notizie.

La storia di Milena incomincerà ad andare in onda la settimana entrante e ci riporterà indietro fino al 1971, per la precisione al maggio di quell’anno, un maggio di quasi estate con l’incubo che incomincia di colpo in un pomeriggio caldo e luminoso. Milena, tredici anni, la primogenita dei Sutter, una bella famiglia di origine svizzera, imprenditori importanti a Genova, sparisce appena uscita dalla Scuola Svizzera in via Peschiera.

E’ una ragazzina, poco più di una bambina, che dimostra di più della sua età, piena di amici e di interessi, grande sportiva, già selezionata nella nazionale giovanile svizzera di sci. Suo papà Arturo, sua mamma Flora, il fratellino Aldo la aspettano a casa dopo la scuola. Deve andare ad una lezione di inglese.

I compagni di scuola le avevano proposto di seguirli per un gelato. Ma lei aveva rifiutato, doveva correre a casa per quella lezione.
Invece Milena viene inghiottita nel nulla. La cercano disperatamente, avvertono la polizia, incomincia una prima notte di angoscia totale. Su Genova cala come una cortina di paura che si diffonde in tutto il paese.

Ci vorranno quasi 24 ore per capire che si tratta di un sequestro. Una voce metallica chiama casa Sutter e chiede 50 milioni per restituire la ragazzina ai suoi disperati genitori. La prova dei rapitori di averla in pugno è la cartella abbandonata nella prima aiuola di corso Italia.

I poliziotti la trovano e incominciano una caccia che è disperata, senza risultati per due settimane. Un silenzio terribile circonda il destino di Milena, mentre Genova trema e si mobilita, perchè quella ragazzina, appunto poco più di una bambina, portata via in quel modo, annichilisce e spaventa tutti.
Si organizzano cortei per chiedere sicurezza per i propri figli. Lo spavento del sequestro a scopo di estorsione diventa un incubo in tutta Italia, che non sa ancora che dovrà convivere per quasi un decennio con questo terribile reato.

Ti ricordi Mario quelle due settimane di angoscia crescente, fino a una domenica pomeriggio quando due pescatori al largo di Priaruggia vedono affiorare un corpo vicino alla loro barca? Quella domenica resterà un terribile momento nella memoria collettiva, perchè tutti temono subito che si possa trattare del corpo di Milena e quando, alle 20,30 di sera, all'Istituto di Medicina Legale, avviene il riconoscimento, la tragedia si compie. Una catenina al collo, il braccialetto al posto, i vestiti macerati dall'acqua permettono di confermare: è il corpo di Milena, divorato dai pesci, straziato dall'acqua del mare.

Mentre la città piange la polizia arresta quello che subito era apparso come il sospettato numero uno, l'unico, Lorenzo Bozano, un ventottenne perdigiorno, di una famiglia nota, che era stato visto sia in via Peschiera, vicino a una spider rossa, tutta ammaccata, sia in vale Mosto vicino alla abitazione dei Sutter ad Albaro. Bozano nega con sicurezza ostentata, ma lo portano a Marassi, lo accusano di reati terribili, sequestro di persona aggravato, omicidio, occultamento di cadavere.

Incomincia un processo che avrà colpi di scena assolutamente imprevedibili, mentre lo choc di quella violenza così forte, così terribile, così imprevista, dilaga ancora di più e il caso si ingigantisce diventando un vero e proprio giallo con al centro questo personaggio di Bozano, la cui personalità viene ricostruita e analizzata e che continuerà fino alla sua morte, avvenuta tre anni fa, a professarsi innocente, nonostante lo inchiodino decine di prove.
La trasmissione che ricorda questa vicenda così “forte” è tornata sui fatti con la ricostruzione della nostra memoria, con le testimonianze che riportano al maggio di tanti anni fa, con i documenti anche dal vivo, con le voci che fanno sentire le emozioni di un caso che ha segnato veramente un passaggio delicato della storia cittadina.

Ti ricordi, Mario come poi i processi sono andati avanti, cosa è successo all'imputato Lorenzo Bozano, all'inchiesta che ha ricostruito il suo terribile piano di sequestro e la sua esecuzione? Abbiamo cercato soprattutto di narrare lo sviluppo di una vicenda veramente indimenticabile, di cadenzare le sue sequenze, dal portone della Scuola Svizzera che si apre e lascia correre via quello stuolo di ragazzine, ai processi, alle sentenze contraddittorie, all'inchiesta minuziosa, alle reazioni davanti a uno degli omicidi più efferati.

Da lunedì su Primocanale “Ti ricordi?” un'altra puntata, la seconda di una serie che scuoterà la memoria di chi ha vissuto quei fatti e che li svelerà a chi non li ha conosciuti.