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di Matteo Angeli

L'inchiesta che dal 7 maggio ha sconvolto la Liguria sta creando pesanti ripercussioni sulla città di Genova e non solo.
Dopo il licenziamento per giusta causa dell’amministratore delegato Paolo Signorini, in sua sostituzione Iren ha nominato Paola Girdinio quale consigliera di amministrazione che rimarrà in carica fino all’approvazione del Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2024. Girdinio, ottima professionista con un curriculum di assoluto prestigio, non ha però alcuna delega e quindi di fatto ha le mani legate. Con l’arresto di Signorini le residue deleghe erano state divise tra il presidente espressione del Comune di Torino e il vicepresidente espressione del Comune di Reggio Emilia. Ed è per questo che di fatto la nostra città di fatto non è rappresentata concretamente in una delle più importanti e dinamiche multiutility del panorama italiano con i suoi 9 miliardi di euro di fatturato.
La settimana scorsa l’assemblea degli azionisti ha approvato il bilancio d’esercizio 2023 con 172 milioni di utili. Agli azionisti saranno distribuiti come dividendi 154 milioni, pari a 11,88 centesimi per azione. Per i comuni della provincia di Reggio il dividendo corrisponde a quasi 18 milioni di euro, di cui 9 milioni e 926 mila euro per il solo comune di Reggio. Non male.
Signorini era stato messo in quella posizione dal sindaco di Genova Bucci per evitare che Torino e Reggio Emilia, gli altri due "azionisti" continuassero a spartirsi la torta regalando alla nostra città di fatto le briciole o poco più. E non va dimenticato  che anche il consulente Vianello che doveva mediare anche col Pd e con Reggio Emilia, è stato messo fuori gioco e così ora ci si chiede quale sarà la prossima mossa di Bucci: chi metterà al tavolo in quell'importante posizione e anche in che tempi.
Riuscirà la nostra città a non essere tagliata fuori dai giochi in tempi brevi?