GENOVA . Decine di ragazzi che si sfidano in infinite partite di calcio, i bimbi più piccoli sulle altalene, le bambine che chiacchierano, mamme e nonni che li osservano e li coccolano con gli occhi.
Ragazzi quasi tutti di origini straniere: magrebini, bengalesi, sudamericani. Pochissimi italiani. E' la fotografia della città che cambia e non è la temuta sostituzione etnica temuta dai leghisti più radicali, ma l'unica speranza che ha Genova per non morire di vecchiaia.
Lo svelano gli esperti dell'Istat che studiano le variazioni demografiche.
Istat che quest'anno regala una speranza alla Liguria svelando che dopo dieci anni la popolazione della nostra regione, la più anziana d'Italia per le quote di over 65 e ultraottantenni, è tornata a salire: decisivo l'apporto degli stranieri
Al primo gennaio 2024 sono 1.508.800 i residenti liguri. Una crescita del +0,08% rispetto ai dati del 2023, su cui appunto incide in modo determinante la quota di stranieri, il motore della crescita dei residenti. Su oltre 1 milione e mezzo di liguri, 156.100 residenti sono di origine straniera, in crescita del +11,5% rispetto al 2021. Non si registrava un segno '+' dal 2013.
La riprova di quanto dicono le statistiche Istat arriva proprio dalle fotografie del Porto Antico di Genova: un'area che quando le giornate d'estate diventano roventi prolifera di ragazzi che giocano sino a sera, evento eccezionale in una città con pochissimi bambini e un'alta densità di anziani.
E' come se l'afa trasformasse la demografia di una città che d'improvviso vede le sue piazze diventare il giardino condiviso delle tante famiglie di migranti che abitano negli appartamenti meno accoglienti. Le persone più sfortunate che vivono nei monolocali bui e i muri incandescenti, in case dormitori dove si stringono in troppi. Alloggi dove l'aria condizionata è un lusso che non ci si può permettere. Persone che solo all'aria aperta trovano refrigerio.
Molte famiglie per sfuggire alla calura della sera nei loro alloggi popolari fanno le ore piccole ai giardini, formando piccole comunità che consumano tutti insieme le loro frugali cene d'asporto fai da te all'aperto. Succede al Porto Antico, ma anche nelle altre piazze degli altri quartieri non solo popolari della città, dalla Piastra di Molassana, piazza Rissotto a Pontedecimo o la spiaggia libera di Voltri o di Quinto, prese d'assalto per fare un bagno di sera.
Sempre le statistiche Istat rivelano che la Liguria si conferma la regione più anziana, con una quota di over 65enni pari al 29% e una di ultraottantenni del 10,3%. Seguono il Friuli-Venezia Giulia (27,1% e 9,2%) e l’Umbria (27% e 9,3%). La regione con le percentuali più basse di ultrasessantacinquenni e ultraottantenni è la Campania (20,9% e 5,6%), seguita dal Trentino-Alto Adige (22,1% e 7,2%) e dalla Sicilia (23,2 e 6,6%).
Senza questi ragazzi che vediamo giocare a pallone, a volte a cricket o basket al porto Antico e nelle altre piazze di Genova ci sarebbero solo anziani seduti sulle panchine, pensionati sorretti da badanti, ovviamente straniere.
Ah, ma le rapine, i furti, quasi sempre gli autori sono stranieri, urla chi soffia sul fuoco delle paure, spesso per convenienze politiche. Non è così: a delinquere non sono i migranti ma le persone le difficoltà, senza un posto dove dormire o dove mangiare, senza un ascolto, persone respinte e mai accolte. Ecco perché è necessario investire di più nei servizi sociali.
L'ultimo esempio dai minori stranieri non accompagnati a Genova: i reati da loro commessi ci sono sempre, ma la percentuale - svelano numeri che filtrano dalla questura di Genova - rispetto al 2022 e 2023 è scesa in modo drastico grazie a più fattori: le indagini della polizia, ma soprattutto grazie ai servizi sociali che riescono ad accoglierli ed integrare.