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di Mario Paternostro

I liguri che con Primocanale hanno confidenza e lo dimostrano non solo con la continua salita dei dati d’ascolto, ma soprattutto con la partecipazione numerosissima durante le storiche, ahimè, trasmissioni in diretta, in occasione dei giorni di emergenze, sono ora i protagonisti della strana ma stimolante campagna elettorale del prossimo ottobre, quando dovranno (dovremo) scegliere tra due persone già forti al nastro di partenza. Forti di carattere, ma anche portatori di scelte nette, non fuffa nazional-popolare dove si enuncia e annuncia di tutto e di più senza capirci una beata mazza. Facile gridare da un palco: “Salviamo la sanità!”. Facilissimo aggiungere: “Meno tasse e più lavoro!”. Quasi vergognoso suggerire: “I giovani non devono scappare all’estero!”. Queste lapidi della banalità politica andrebbero corredate di qualche dettaglio, per esempio sulle copertura finanziarie.

Ottimo, allora, che un media così fortemente ligure come Primocanale (che durante le ore notturne e diurne dell’allerta arancione è in diretta con giornalisti e tecnici, operatori e cronisti sotto il diluvio, telefoni aperti, non svagandosi con pubblicità e talk-fuffa) chieda ai suoi telespettatori che cosa pensano sia importante per il nostro territorio. Le risposte non sono mai banali e rispecchiano le necessità semplici ma spesso impossibili di tanti abitanti di un territorio complicato. Questa affascinante striscia mare/monti che spesso diventano vere montagne, difficili coltivazioni, rari spazi per le industrie, meraviglie della natura e borghi da tutelare, città che per un disastroso sistema di collegamenti (ma sarebbe da chiamarli in un altro modo!) sono da considerare come isole, popolazione col record di anziani bisognosi di assistenze variegate e ragazzi che per la nostra sopravvivenza sono indispensabili e vanno pagati non con indecenti elemosine.

Da questa scrittura così veramente popolare e vasta del programma politico dovrebbero svilupparsi molte idee che, ce lo auguriamo, i due leaders scelti a destra e a sinistra forse anche con spintarelle dal centro, potrebbero definire e inserire nei loro programmi ufficiali.
Credo che sia intenzione dell’emittente, discutere di queste proposte genuine nei dibattiti politici, chiamando i candidati di tutti i territori a rispondere alle sollecitazioni dei loro concittadini che così potranno vedere e decidere chi votare. Ai giornalisti il compito che hanno per la natura della loro professione: fare domande, pretendere risposte chiare, anche contestare se necessario sempre nel massimo rispetto dei ruoli.

Dunque come ligure avanzo due sollecitazioni a Marco Bucci e Andrea Orlando, un sindaco e un ex ministro, quindi non due frilletti dell’ultima ora. Due che i territori li conoscono e li hanno vissuti.
Genova e la Liguria, quindi i governi del capoluogo e della Regione devono impegnarsi con decisione e finanziamenti a sostenere con forza due realtà straordinarie che sono un vanto assoluto per il nostro territorio. Intendo la Comunità di Sant’Egidio che è la famiglia e la casa di centinaia di Ultimi della terra e l’eccezionale invenzione del professor Henriquet, l’Associazione Gigi Ghirotti che accompagna tanti malati di tumore nei momenti più delicati e spesso dolorosi della vita. Tutte e due queste geniali idee tenute in piedi da volontari pronti sempre a dare e fare senza chiedere.
Ora hanno bisogno urgente di sostegno vero. Sant’Egidio dà da mangiare a quasi novecento persone e il sacchetto di cibo arriva anche a quasi cento bambini!
Destra i sinistra che sia, Bucci o Orlando non importa. Nel vostro programma mettete questi due tesori liguri al primo posto e non sbaglierete!