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4 minuti e 53 secondi di lettura
di Franco Manzitti

La composizione della nuova giunta regionale o le mosse per il prossimo candidato alle elezioni comunali o il destino di Amleto-Andrea Orlando non mi appassionano molto. Sono film che ho già visto troppe volte come il mio preferito, “Il bello, il brutto e il cattivo”di Sergio Leone e potrei dire che li so a memoria, battuta per battuta, anche se sono lunghi e con qualche colpo di scena.

Orlando resterà alla Camera, la giunta non avrà grandi sorprese (purtroppo) rispetto agli ultimi schemi e il candidato-candidata del centro sinistra uscirà senza sussulti da una lista già prevedibile. Scommettiamo che ci ho preso?

Preferisco rivedermi il film appena finito con la vittoria di Marco Bucci per quei 8400 voti, perché, come in tutti i film con tanti effetti speciali, ce ne sono alcuni che mi appassionano da vecchio intenditore di tante evoluzioni della nostra politica.

Si tratta in questo caso dell'effetto provocato da quelli che una volta chiamavamo “cambia bandiera” e che ora sono tanto numerosi che non sappiamo più neppure come chiamarli. Li consideriamo una conseguenza della politica sempre più liquida, fluida, scegliete voi la miscela migliore.

Nella disfida tra Bucci e Orlando e nelle sue sequenze finali mi sono rimaste scolpite due scene, proprio da film che potrebbero fare parte di quegli effetti speciali, proiettate ovviamente sugli schermi di Primocanale in appassionata diretta sul risultato elettorale.

La prima scena proprio pochi minuti (o forse ore?) prima del verdetto finale, all'esterno del point di Bucci, a ridosso di Piazza Corvetto. Quindi proprio un “esterno” con lo spin doctor del candidato, Gianni Vassallo che si agitava a controllare su un computer l'andamento dello spoglio, mostrando un fare nervoso, una tensione visibilissima e una chiusura totale ad ogni commento. Scaramanzia pura davanti alla vittoria che si profilava.

Vassallo chi era costui, diventato il suggeritore o uno dei suggeritori del sindaco-candidato?

Me lo ricordo soprattutto come l'ultimo storico segretario provinciale della Dc della Prima Repubblica, “re” del salame di sant' Olcese, sua patria tanto amata e rivendicata, un “poulin” dei vecchi marpioni taviamei e non, il virgulto scudo crociato di un partito giunto al suo finale, anche abile dirigente Intersind e di altre azienda pubblico-private, molto preso dalla storia politica che lo avvolgeva emotivamente.

Tanto che ancora recentemente, nel programma “Ti ricordi” con Mario Paternostro, lo abbiamo invitato a raccontarci cosa era la Dc e lo ha fatto con grande trasporto e partecipazione.

Ma Vassallo non è certo uno che si è lasciato consumare in quel passato che non torna più. A parte la sua brillante carriera di manager non si è dimenticato della politica.

A un certo punto è stato anche assessore in una giunta di Marta Vincenzi, non propriamente una postdemocristiana, ricollocandosi in consiglio comunale, dove ha fatto valere la sua esperienza politica, conquistandosi così stima e giustamente anche incarichi.

Ora, due o tre capitoli dopo della nostra storia politica e dopo qualche altra giunta comunale, è anche il dirigente che amministra i Mercati Generali, ruolo sicuramente impegnativo e gratificante ed  è diventato presidente della Commissione DE.CO, tutti ruoli di emanazione comunale, cioè bucciana.

Giusti riconoscimenti professionali a una brillante carriera pubblico-privata, ma sicuramente derivanti dalla sua collocazione vicino al sindaco e alla sua maggioranza.

Perché allora avrei dovuto stupirmi di vedere Gianni Vassallo tutto intento a calcolare i voti del suo capo, dopo averlo seguito in quella bruciante e impegnativa campagna?

Non mi stupisco, mi diverto a seguire le capriole, i percorsi tortuosi politicamente di chi da giovane speranza si schierava con la mamma Dc, che poggiava su valori che non vedo come oggi  possano conciliarsi  con quelli della Lega e Fratelli d'Italia, sostenitori di Bucci.

Certo, la politica oggi è questa, senza valori di principio, ideologie di supporto e forse meno male, ma ho sempre pensato da perfetto ingenuo che, comunque, certi “scavalcamenti” non erano possibili. Mi aspetto l'obiezione che, invece, scavalca me:  non contano più gli schemi, i parametri dei partiti, le liste o quel che volete. Conta l'uomo per cui di decide di battersi  e basta... quindi Vassallo, dopo essersi appassionato della Dc, poi di altro a tutta sinistra, ha creduto in Bucci a tutta destra e te lo lì, con la sua aria da spin doctor. Per di più vincente. Un perfetto effetto speciale.

Ma non c'è solo Gianni Vassallo in questa serie di “effetti speciali” in Piazza Corvetto. Chi c'era, plasticamente affacciato sulla scena della vittoria bucciana, con il suo baffo un po' meno tirato di un tempo?

Ma Mauro Avvenente, assessore alle Manutenzioni e al Centro storico nella giunta comunale di Bucci, uno degli esempi viventi della traslocazione politica liquida dei nostri tempi.

Ex PD con radici profonde nel Pci storico genovese ponentino, già presidente di Municipio Ponente per 10 anni, e, quindi, uno degli amministratori che più conosce il territorio, è stato rapito dal sogno renziano, tanto da trasmigrare da quella sinistra nelle fila di Italia Viva e, quindi, compiere il secondo passo, aderendo all' appoggio totale e incondizionato dell'ex leader al governo di centro destra della città, con la responsabilità, appunto di assessore.

Fiducia rinnovata anche quando Renzi si è sganciato, davanti alle elezioni anticipate liguri, dal carro di Bucci per schierarsi con il suo antagonista Andrea Orlando. Restando un po' come a cavallo: sto con Renzi con una gamba, ma con l'altra resto con Bucci, sindaco in corsa per la Regione.

E allora ecco che il nostro era anche lui nell'ora  della vittoria nel point trionfante e vittorioso. Non con un gran sorriso, per quel che è parso al vecchio cronista, ma con una espressione che rifletteva forse tutti i passaggi che si vivono quando si fa una scelta che è diversa dalla propria storia, ma che sicuramente _ almeno questo riconosciamolo_ è in buona fede e nello spirito di chi lavora per la propria città.

Ma che  sia un effetto speciale del film al quale assistiamo questo dovete concedercelo. Aspettando la prossima giravolta di chissà chi.......E quindi il prossimo effetto speciale.