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3 minuti e 31 secondi di lettura
di Mario Paternostro

Ecco il primo “miracoletto” del “Piciocchiquasisindaco”: a Genova sono rispuntati i vigili urbani. Temevo da anni che se ne fossero andati via anche loro, dopo i medici del pronto soccorso non penalmente tutelati, gli infermieri presi a botte, i negozi di quartiere cancellati dai supermercati, l’abbandono delle gallerie-shopping di Piccapietra, la fine della Rinascente, del Moody, dello Ztl di Fontane Marose e dei candidati del Pd.
Sono ritornati i vigili urbani a fare i vigili urbani, in strada, agli incroci incasinati, a dare multe a fischiare. Io l’ho presa, la multa (80 euro diventati 60 perché sono corso a pagare) per avere lasciato l’auto un’ora sotto casa. Giustissimo. Ma li ho ritrovati da altre parti, come erano ai miei tempi! Vigili urbani e non altro. Non a fare i poliziotti o i carabinieri, ma a “ vigilare” sul traffico della città. Mi sono detto: è una iniziativa di Pietro Piciocchi candidato del centrodestra a succedere al suo “maestro” Bucci, ma probabilmente stando al metodo e ai programmi, con qualche differenza.

Continuità sicuramente, ma credo con alcune personalizzazioni che cresceranno. Mi pare che Piciocchi (che parte stando al sondaggio di Tecné-Primocanale con una coalizione che ha 4 punti di svantaggio su quella del signor XYZ (leggi ics-ipsilon-zeta) abbia scelto la filosofia del “rammendo” di cui ho già parlato, inventata da Renzo Piano per il recupero delle città nel 2007 con sindaca Marta Vincenzi. Vedo Piciocchi che gira per i quartieri, le strade, i mercati, le associazioni, le vallate. E’ così che si “rammenda” una città che ha avuto slanci notevoli e ha affrontato prove impensabili come la tragedia del Morandi, ma ha necessità urgenti di manutenzioni vastissime. Come rivelano i “banchetti” che Elisabetta Biancalani imbandisce in tutta la città chiedendo alla Gente che cosa vorrebbe dal nuovo sindaco. Certo che ci sono progetti avviati che sono imprescindibili, dalla super-diga all’ interminabile questione del Ponente (aree di Sampierdarena-Sestri), dal tunnel sotto il porto, al trasporto pubblico con prolungamento del metrò, dalle case in affitto per gli studenti, alla sicurezza del centro storico , direi addirittura, a un nuovo grande progetto di recupero della città vecchia, a una questione sociale galoppante che sta allarmando straordinarie realtà cittadine come Sant’Egidio e Caritas.

Ma anche i piccoli problemi devono essere ascoltati e affrontati, le questioni quotidiane del vivere la città. Messi sullo stesso piano dello skymetro, sì o no, o di altre idee lanciate in questi anni.

Dunque se Piciocchi sta seguendo questo percorso e , probabilmente così facendo, recupera i punti di distacco con un centrosinistra che, dopo le regionali, aveva già riconquistato Genova, ora molti vorrebbero conoscere la Città Alternativa degli altri, dell’opposizione. Quella che disegna da settimane il Pd con i consoci. Quale è? Riusciremo a saperlo prima delle elezioni? Per avere questo quadro ci vuole un nome e cognome. E’ evidente che l’annuncio del candidato darebbe ossigeno anche ai sondaggi, cioè al sentire degli elettori.

Claudio Burlando lo diceva parecchi mesi fa, quando nella sua chat Vasta sottolineava: “Primo insegnamento: bisogna partire per tempo, subito dopo le europee, due anni prima”. Anche perché, ammesso che funzioni davvero un Innesco, il difficile sarà trovare l’Innescatore, cioè il candidato gradito a tutti. Se è difficile trovarne uno che vada bene a Pd e Cinquestelle figuriamoci se si aggiungono quelli della Sinistra, quelli di Renzi e quelli di Calenda.” E proponeva l’adesione a una piattaforma programmatica a priori “senza cominciare con il gioco delle esclusioni che semmai arriveranno a posteriori”.

“Io non spuntai come un fungo” ricordava l’ex governatore ligure che di funghi peraltro se ne intende davvero. “Mi fu chiesto dai Ds, poi facemmo l’accordo con la Margherita per Costa vicepresidente e con tutti gli altri partiti. Quale è il sistema perché non si spacchi subito una mega-combinazione del genere? “Finire il gioco che uno esclude l’altro a priori. “ Proprio così. “Dopo le Europee – concludeva la riflessione sulla chat - sapremo chi sarà il partito di opposizione più forte in Italia e in Liguria. E questo partito dovrà avere, ovviamente, un ruolo più importante”.

Stiamo vivendo un cambiamento molto forte in tutti i sensi, forse anche a Genova, un atteso passaggio di generazione e le riletture del passato recente, in queste fasi, sono molto utili.