La morte di Papa Francesco segna la fine di un’epoca. Con la sua scomparsa non perdiamo solo il capo della Chiesa cattolica, ma un simbolo di umanità, coraggio pastorale e riforma. Jorge Mario Bergoglio ha incarnato un pontefice “in uscita”, come lui stesso amava dire, capace di abbattere muri e costruire ponti: tra le religioni, tra i popoli, tra il centro e le periferie del mondo.
È stato il Papa degli ultimi, dei migranti, dei poveri, ma anche di chi nella Chiesa non si sentiva più accolto. Con gesti semplici e parole radicali, ha scosso le fondamenta di una struttura millenaria, provando a portarla più vicina al Vangelo che al potere anche con la comunicazione. Sì perché Francesco è stato un mago della comunicazione che ha saputo usare come pochi, è’ stato il primo Papa dell’era dei social media. Ha compreso, forse prima di molti altri, che per parlare davvero al mondo — soprattutto ai più giovani — bisognava saper ascoltare, dialogare, comunicare. Anche online. “Il web un dono di Dio per costruire ponti, ma guai a diventare schiavi del telefonino” ripeteva spesso.
Francesco ha affrontato scandali, resistenze interne, crisi globali e morali. Non ne è sempre uscito vincitore, ma mai è arretrato dalla sua missione. Durante il suo pontificato, ha promosso la trasparenza finanziaria, la protezione dei minori e un dialogo interreligioso attivo. Ha anche affrontato temi controversi come l’aborto, la comunità LGBTQ+ e il ruolo delle donne nella Chiesa, suscitando sia apprezzamenti che critiche.
Anche nel dolore, anche nella fatica degli ultimi anni, ha testimoniato una fede viva, che si sporca le mani e cammina accanto alle persone: basti pensare all’ultimo incontro che ha fortemente voluto qualche giorno fa con i detenuti del carcere di Regina Cieli.
Oggi la Chiesa è chiamata a non disperdere quanto seminato. Francesco lascia un vuoto, sì, ma anche un’eredità viva, che interroga credenti e non: quale Chiesa vogliamo? E quale mondo vogliamo costruire, a partire dagli ultimi?
Che la sua eredità non sia solo celebrata, ma raccolta. Perché Francesco non ha lasciato solo parole: ha indicato una strada. Sta ora a noi decidere se percorrerla.
Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsApp, Facebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook