Le autostrade liguri ti fanno passare la voglia di farti un giro in quelli che fino a quattro anni fa era “i dintorni” e che oggi sono diventati mete irraggiungibili. Non parlo di uscire dalla regione, ma di visitare qualche cittadina appena fuori provincia.
Abito a Chiavari, quindi più o meno nel centro della Liguria. Posizione ideale, sulla carta, per visitare un il levante e un po’ il ponente, più o meno equidistanti. Fino a qualche anno fa, almeno una volta all’anno andavamo a far un giro pomeridiano a Varazze (ragazzi, dico Varazze, non chissà dove anni luce di distanza), che mi piace particolarmente perché non è lontana come altri meravigliosi paesini del ponente, ma vi si respira un’aria ponentina, diversa da Portofino, Sestri Levante, Moneglia... ci si andava poco prima di Natale, con le stradine illuminate e tutto il resto: una merenda coi bimbi al bar, due giostre in passeggiata, magari un acquisto natalizio in un negozio. Insomma, una normale domenica in famiglia-in-gita. Qualche coda c’era ma nulla di traumatico. Poi tutto è cambiato, con i cantieri che sono stati aperti a valanga e le code chilometriche a cui ogni giorno assistiamo, per un motivo o per l’altro ma sempre e comunque legate ai cantieri, perché le corsie uniche rendono anche un gusto ad un’auto una tragedia e gli scambi di carreggiata sono pericolosi.
Chi si avventurerebbe? Da Chiavari a Varazze rischi di fare tre o quattro ore di viaggio-coda andata e ritorno per stare in paese un paio di ore? Il gioco non vale la candela. E allora si “ripiega” su mete più vicine? Genova Nervi, i parchi? Ci abbiamo provato ma la coda per posteggiare in stazione era tanto lunga che dopo un’attesa di circa quindici minuti senza muoversi di un metro, siamo andati in centro (facendo peraltro coda per il semaforo che “accompagna” all’uscita dal paese). Un altro giorno ecco l’ideona! Andiamo a Camogli! Macché, anche in questo caso, impossibile posteggiare. Si va a Recco passando rigorosamente per l’Aurelia perché in autostrada non sai mai come va a finire. E lì assistiamo alla coda verso Genova perché l’autostrada è bloccata quindi chi può la evita.
Parliamo del fronte di levante: qui l’autostrada è spesso scevra da code anche se quasi tutta su corsia unica, sempre per i lavori. Bella noia, ma almeno sei abbastanza tranquillo che non ti fermerai. Peccato però che in questo caso sia un salasso: da Chiavari a Sarzana, che trovo abbia un centro storico incantevole che profuma già di Toscana, si spendono la bellezza di 8.40 euro andata e idem ritorno, quindi fa 16.80 euro solo per percorrere l’autostrada gestita da Salt su corsia unica a una velocità media di 60 km orari. Poi ci metti anche la benzina che oggi non è che proprio te la regalino... e vuoi non prenderti una cioccolata calda con panna al bar centrale...ed ecco che capisci che è meglio non andarci proprio. Stesso discorso, euro più euro meno, per Levanto o Bonassola o Cinque terre. Insomma, farsi un giro è diventato proibitivo, sia per i cantieri e le code sia per i prezzi.
Mi stupisco che i Comuni non facciano una rivolta contro questa situazione che, non so se ne rendano conto, danneggia il commercio locale, non certo per il mio caffè o cioccolata mancati, ma non credo di essere l’unica a fare questi calcoli. La Liguria è diventata una barzelletta per le sue autostrade. E strade. Ora siamo arrivati a gioire perché tra Chiavari e Rapallo sulla Aurelia non c’è più neanche un semaforo per i lavori di Anas!!!! (Fino a poco tempo fa erano la bellezza di quattro). Anas che ci ha messo due anni, tra cause e controcause, per riparare una franetta che, al netto delle beghe, ha impegnato le ditte per soli tre mesi! Ma si può?