Come volevasi dimostrare, per il futuro societario della Sampdoria non sussistono svolte imminenti. Lo ha confermato, nelle ultime dichiarazioni, il trustee (ovvero il "custode") della società blucerchiata, Gianluca Vidal. "La fine della stagione calcistica attuale e almeno l'inizio della successiva - ha dichiarato con chiarezza il commercialista veneziano del gruppo Ferrero - continueranno ad essere gestite dall’attuale governance, presidente, consiglio di amministrazione e revisori dei conti".
Salvo poi aggiungere in termini un po' sinistri: "Certamente se nel prossimo mese non ci saranno grandi novità, cambieremo passo, se cioè non entreremo nella fase operativa, quella della negoziazione, con nessuno dei soggetti che hanno manifestato interesse, li andremo a sollecitare noi, affidandoci anche ad advisor specializzati che li vadano a ricercare sul mercato". Intendendo con questo che, dovendo obbligatoriamente il club di Corte Lambruschini reperire capitali per poter proseguire il suo cammino, la Sampdoria andrà a caccia di soldi da una posizione di intrinseca debolezza, riconducibile allo stato di necessità. Per finire nelle mani di chi, impossibile stabilirlo.
Applicando un semplice teorema, ce ne sarebbe abbastanza per far tremare i polsi di chi ama questi colori: se uno come Garrone ha trovato Ferrero, chi troverà (ammesso che intenda davvero trovarlo) uno come Ferrero attraverso la longamanus di Vidal? Ma, per fortuna, nel calcio non sempre i conti tornano, lo sanno bene le società, campionesse di equilibrismi anche finanziari, quindi l'imponderabile a qualunque livello non può mai essere escluso. Spiace constatare semmai come ci sia ancora chi specula sulla pelle dei tifosi blucerchiati, illudendoli un giorno sì e l'altro anche che la svolta è dietro l'angolo, quando invece ci sarà ancora da soffrire. Il pubblico, peraltro, sta confermando di saperlo fare alla grande con straordinaria maturità, ricompattandosi nel momento di massima difficoltà in campo e fuori. Ma i sampdoriani, per quanto pazienti, non sono stupidi ed il comunicato odierno della Federclubs lo testimonia.
Per chi scrive le parole di Vidal non suonano certo come una sorpresa, visto che il pensiero, in assenza di novità reali, concrete e tangibili, è sempre stato orientato ad augurare la massima efficienza ed efficacia al lavoro portato avanti da Marco Lanna e Gianni Panconi in primis, le uniche, vere anime blucerchiate del cda della Sampdoria attuale. Gente che non antepone gli interessi personali a quelli della Samp. Un augurio costantemente accompagnato dalla speranza che non trovassero sul loro cammino, oltre alle inevitabili ed oggettive complicanze finanziarie, ostacoli e "trappole" anche da parte del cosiddetto gruppo romano, che rimane ben saldo in sella, va ribadito, insieme con i suoi servitori. E non sembra neanche così smanioso di chiudere questa dolorosa parentesi alla guida di una società gloriosa, "nobile" e ricca di storica dignità, calpestata a più riprese nel corso di sette anni oscurantistici, dove gli unici "bagliori", si fa per dire, provenivano dalle esibizioni malsane del capoclown (il personaggio più triste del circo, come è noto).
Lo stesso Lanna un mese e mezzo fa aveva dichiarato a Liguria in A su Primocanale:"Noi lavoriamo come se dovessimo continuare ad andare avanti, senza una scadenza. Ferma restando la speranza che possa presto esserci una svolta". Che, al momento attuale, non ci sarà e la Sampdoria, sebbene tolta dalle grinfie quotidiane di Ferrero, dovrà continuare a fare di necessità virtù. Come? Intanto, salvandosi sul campo. Poi, attraverso un mercato fruttuoso sul piano economico (difficile, ma non impossibile), infine attraverso la capacità di Giampaolo di costruire una squadra giovane ed organizzata in grado di centrare nuovamente l'obiettivo della permanenza in serie A. Verso quale avvenire? Scriverlo e dirlo oggi servirebbe soltanto a scivolare nel pantano già affollato dei venditori di fumo. Meglio osservare l'evolversi della realtà passo dopo passo, con un'unica certezza: "Sinché i tifosi della Sampdoria canteranno, non ci saranno problemi per il futuro" (cit. Paolo Mantovani).