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di Luigi Leone

Ancora non se ne sa praticamente niente, ma la variante Omicron del Covid tiene banco su tutti i mezzi di informazione. C'è una bulimia di presunte notizie, in base alle quali siamo ormai prossimi ad una autentica catastrofe sanitaria planetaria.

Ovviamente, per fortuna, non è così. Gli scienziati per primi, stavolta con voce unanime, stanno avvertendo che occorreranno almeno tre, quattro e forse anche cinque settimane per capire come effettivamente stiano le cose. E cioè se Omicron davvero sfugga ai vaccini, se abbia una capacità maggiore di propagarsi, se sia più "cattivo" rispetto a Delta, il virus che attualmente continua a procurarci i danni e le preoccupazioni maggiori.

Nell'attesa di una conoscenza più approfondita di Omicron, che cosa fare? Anche qui gli scienziati sono concordi: vaccinarsi. L'arrivo del super green pass, con le restrizioni che si porta dietro, sembra stia convincendo molti a fare il grande passo. Nell'ultima settimana, in Liguria è raddoppiato il numero delle prime dosi e il trend sembra dover proseguire anche nei prossimi giorni. È un buon segno.

Siamo anche nell'attesa del via definitivo da parte delle autorità italiane al vaccino per i minori fra i cinque e gli undici anni, fascia di età per la quale stanno esplodendo i contagi. Quando ci sono di mezzo i bambini è ovvio che ogni ragionamento si faccia più attento, circospetto. Ma alla fine vale sempre il solito discorso: se gli scienziati per primi sono pronti a vaccinare i loro figli e i loro nipoti (negli Usa e in Israele è già avvenuto) non saranno mica tutti scemi!

Semmai c'è da cambiare atteggiamento, probabilmente, verso i no vax. Prima facevano solo incazzare, chiamiamo le cose con il loro nome, adesso fanno tenerezza e suscitano preoccupazione per il loro stesso futuro. Appena appreso della variante Omicron, tanti di loro si sono affettati a dire che questa è la migliore dimostrazione di quanto sia inutile il vaccino. Falso e sbagliato.

Falso perché ancora, come dicevo, non si hanno praticamente informazioni (stavolta e per ora davvero!). Sbagliato perché se anche fosse vera l'ipotesi peggiore, cioè che Omicron si fa un baffo dei vaccini, comunque alla sua massima diffusione bisogna arrivarci vivi. O nella condizione di eventualmente prendersi l'infezione il più blandamente possibile, cosa che per adesso viene assicurata dal siero (non l'immunita', di cui non ha mai parlato nessuno).

I no vax irriducibili continuano ad essere la stragrande maggioranza degli infettati di quest'ultimo periodo e, ancor peggio, sono soprattutto loro ad occupare i posti in terapia intensiva. Da dove si può anche non uscirne vivi. Ecco perché adesso fanno più tenerezza che incazzare. Il dato ligure e il successo della campagna vaccinale in molte altre città italiane, dove sono stati rapidamente riaperti gli hub, inducono tuttavia ad un certo ottimismo. Sta decollando la terza dose e stanno aumentando le prime dosi. Segno che gli indecisi, gli spaventati autentici dal siero, si stanno arrendendo alla ragionevolezza. I no vax ideologici, invece, restano irremovibili. Ma per fortuna sono una tale minoranza che alla lunga rischiano di fare danno soltanto a se stessi. Anche se dispiace comunque.