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di Mario Paternostro

Oggi pomeriggio, alle 18, alla libreria Feltrinelli, con il sindaco Marco Bucci, la storica Gabriella Airaldi, Paolo Momigliano presidente di Fondazione Carige e Franco Manzitti presenteremo il libro “Il Racconto di Genova”, edito da De Ferrari e tratto dal docufilm prodotto e trasmesso da Primocanale in occasione dei 40 anni della tv. La seconda parte del libro riguarda gli anni più vicini a noi, anni Settanta, Ottanta e Novanta. Anni di grandi scossoni e cambiamenti non solo per Genova e anni di straordinari personaggi.

Mi fa una certa emozione, a poche ore dalla inaugurazione di Euroflora ai Parchi di Nervi, vedere che il progetto espositivo, cioè l’architettura di una mostra di fiori, è stata affidata ai Lavarello stirpe di architetti, Matteo con i figli Antonio e Marta. Perché fu il loro padre e nonno, Marco Lavarello a creare paesaggisticamente negli anni Sessanta questa incredibile mostra che ha fatto conoscere Genova in tutto il mondo. E nel mio “Racconto” uno spazio è dedicato proprio a Marco che voglio ricordare in questa duplice occasione. Ecco che cosa mi raccontò.


Ha realizzato alcune delle più belle case genovesi, inventato i teatri dei Parchi di Nervi per farci i balletti e negli anni Cinquanta fu chiamato da Giuseppe De André a coordinare tutto il lavoro dei progettisti che crearono la Fiera del Mare. Fece gli interni del Teatro Duse e del Genovese. Marco Lavarello era un vero “paesaggista” che ha realizzato il grande e incantato giardino di Euroflora. Difficile creare un’ esposizione affascinante, ma effimera come è effimera una mostra di fiori e di piante.

 

“Era vicesindaco De André, un uomo eccezionale, il signore che ha inventato la Fiera. Io avevo appena fatto i teatri a Nervi per il Festival internazionale del balletto, quando De Andrè mi propose di visitare la zona della Foce. Mangiammo in una piccola osteria di pescatori, poi in barchetta andammo in mare e con una canna misurammo l’altezza del fondale. Non è uno scherzo….andò proprio così e così, si può dire, nacque l’idea del quartiere fieristico. Poi ho realizzato il primo Salone Nautico, quando ancora non esisteva il Palasport e tutto quello che non è architettura nella Fiera del Mare, dalle lampade alla segnaletica. Finché fui chiamato per Euroflora e da allora le ho preparate tutte, cinque edizioni”. Creare un paesaggio fiorito dal nulla è difficile.


“Tutte le altre manifestazioni espositive sono divise a lotti, mentre questa è preventivamente ordinata e disegnata. Amo le piante e i paesaggi, amo l’agricoltura, amo le piante prima di molte persone e altrettante cose. Il problema è che spesso i fiori si consumano in un solo giorno".


“Noi lavoriamo per dare le felicità. Si tratta di usare le piante invece delle tappezzerie. Ogni pianta come ogni materiale ha un suo uso specifico. Ci sono piante che vogliono il caldo, altre che preferiscono il vento. Il fico è splendido, se illuminato dal raggio di sole diventa grigio e glaciale e il pino può assumere colori violacei come quelli dipinti da Rubaldo Merello. Ti faccio un esempio. In Scozia mi sono trovato di fronte a una barca capovolta sulla spiaggia, a un piano orizzontale di fiori blu, al di là, una macchia di ranuncoli gialli. Tutto era casuale, ma creava un’atmosfera che anche un raffinato giardiniere può riproporre. I nostri giardini liguri sono sani, pieni di frutta, tutti da guardare. Pensiamo agli aranci di viale delle Palme a Nervi. Splendidi. Anche un orto per noi ha un senso e diventa giardino e poi i liguri presentano un’ eccezionale ricorrenza di essenze: palme, canfore, agrumi. I giardinetti genovesi sono il meglio che si possa realizzare in città. Le serre genovesi sono fantastiche, conservano collezioni ricchissime e meriterebbero uno sforzo per essere più conosciute”.