CHIAVARI - Per sfortuna di Trenitalia esistono giornalisti pendolari che ogni tanto denunciano qualche disservizio, che altrimenti, nella quotidianità dei viaggi, resterebbe totalmente ignoto. Io sono una di questi, e talvolta mi imbatto in situazioni che altre centinaia di persone vivono e che quindi racconto, sperando che le cose cambino in meglio. Per essere chiari il problema non è che Elisabetta Biancalani di Primocanale arriva a casa o al lavoro mezz’ora dopo, il problema è che alcuni problemi, che si ripetono da anni e vanno ben oltre i ritardi, coinvolgono centinaia di viaggiatori. A spingermi a scrivere questo articolo sono due episodi avvenuti pomeriggio e mattino successivo di questa settimana e che hanno una cosa in comune: l’azienda non riesce a dire ai viaggiatori, in caso di ritardi, quale tra due treni precederà l’altro in un certo percorso. Non è un dovere farlo? Forse no, non farà parte del contratto stipulato tra viaggiatori e Trenitalia, ma siamo nel 2021, quasi nel 2022, e si chiede sempre di più alla gente di viaggiare in treno (per inquinare meno), le Autostrade disastrate ce lo impongono e addirittura siamo arrivati al punto di affermare “meglio il treno della macchina” (tutto detto!) anche se è sempre stato il contrario (il sogno proibito – perché troppo costoso - di un pendolare medio è sempre stato salire in auto invece che andare in stazione che “chissà come va a finire”, ma negli ultimi due anni con i cantieri infiniti la situazione è cambiata).
Torniamo agli episodi in questione: Genova Brignole, Freccia Bianca Milano-Roma segnato con 25 minuti di ritardo. Ma sull’app di Trenitalia ne risultano 50. Certo, magari è un treno a marcia lenta (cioè che va piano in certe tratte e che sosta anche diversi minuti in alcune stazioni) quindi potrebbe recuperare? Per quello sui tabelloni ne dichiarano meno? (Se fossi capace a disegnare fumetti vedrei tanti punti interrogativi in aria, partire dalle teste dei pendolari sul binario e in stazione). Facciamo una cosa, chiediamo ai due gentili ragazzi che Trenitalia ha piazzato, con tanto di banchetto griffato, nell’atrio di Brignole, proprio per dare informazioni (perché non si può negare che Trenitalia stia cercando di migliorare il servizio e le informazioni, con iniziative di questo genere o con sondaggi per capire cosa non funziona). Ebbene, i ragazzi fanno esattamente la stessa cosa che hanno fatto i pendolari cioè guardano la app e confermano che il treno non ha 25 minuti ma addirittura 55 (“forse per problemi al treno non alla linea, come invece dicono gli annunci” spiegano) quindi per andare a Chiavari (come nel mio caso) sicuramente converrà prendere il regionale successivo, che arriverà certamente prima anche se per la tratta impiega 55 minuti anziché i 30 del Freccia bianca. Ok, si sale su quello, dopo rapido consulto con colleghi pendolari: c’è chi dice sì, c’è chi dice no, che intanto il Freccia sorpasserà il regionale, ma no, vedrai di no, se il treno è rotto come dicono i ragazzi di Trenitalia… Si sale sul regionale, che almeno è di quelli nuovi, comodi, a due piani, addirittura con le prese per la corrente, fino a oggi fantascienza per un regionale. Si parte ma ecco che a Recco il treno cambia binario, e ta ta trac, fermi ad aspettare di essere sorpassati dal Freccia bianca! Alla fine l’arrivo a Chiavari sarà, col regionale, di pochi minuti in ritardo rispetto all’arrivo del Freccia bianca, comunque in ritardo di trenta minuti. Ma ATTENZIONE, qui il problema, e non solo in questo caso, è la mancanza di comunicazione. Cioè non credo che costerebbe tanto a Trenitalia annunciare, come usava paradossalmente in passato (una bella abitudine persa), “il treno regionale … precederà il Freccia Bianca fino alla stazione di …”. Così chi può decide cosa scegliere. Non mi pare la Luna.
Il giorno dopo stessa identica situazione da Chiavari a Genova, con un regionale che fino a pochi minuti dalla partenza era dichiarato puntuale, salvo poi essere annunciato con 25 minuti di ritardo. Anche in quel caso poco dopo c’era un Freccia, ma lungi da Trenitalia annunciare quale treno avrebbe preceduto quale e fino a quando. Ripeto, qualcuno, seppur non tutti, con annunci di questo genere, può evitare di arrivare in ritardo, di saltare appuntamenti ecc. E di perdere coincidenze, come sentivo chiedere in questa occasione, con il controllore che era incapace di rispondere, come se si gli avessero chiesto come si espianta un cuore. Ma non è colpa del controllore, ma di chi non gli fornisce gli strumenti per rispondere.
Altra curiosità: quando si tenta di chiedere in biglietteria quale treno arriverà prima, gli addetti cercano di dare risposte ma solo basate sulle loro intuizioni, non esiste un sistema, una procedura interna di Trenitalia che preveda di dare risposte certe e non basate solo su supposizioni. E’ così difficile?
Cara Trenitalia, in tanti anni di servizio, dovreste aver imparato che anche in caso di ritardi a volte basta COMUNICARE qualcosa, per calmare i viaggiatori, che altrimenti si sentono abbandonati a loro stessi e non hanno la minima possibilità di pianificare effettivi ritardi e possibilità di limitarli scegliendo i treni più vantaggiosi.
… (CONTINUA CON ALTRE “CHICCHE”…)