GENOVA - Contro il Napoli la grande festa promozione. Ironia della sorte stavolta fuori casa, il Genoa affronta il Napoli per rimanere aggrappati ad una serie A che sta scivolando via dagli artigli del Grifone. Serve vincere al "Maradona" per Criscito e compagni e potrebbe persino non bastare. Sarà un lungo fine settimana perché lo spezzatino del campionato in cambio di soldi, porta alle ultime due giornate assolutamente indecifrabili e naturalmente avvelenate dalle polemiche per chi gioca prima o dalle cene a sorpresa tra Iervolino presidente della Salernitana con De Laurentiis, patron del Napoli che affronta guarda un po' il Genoa.
Servono nervi saldi e soprattutto non avere paura di un ambiente a Fuorigrotta carico per l'addio a Lorenzo Insigne. Provaci ancora Genoa, perché 15 campionati di serie A non devono finire qui. L'ultima trincea in cui si arroccava l'ex presidente Preziosi era la tenuta della massima categoria. Lo aveva promesso e questo obiettivo minimo, a volte in modo rocambolesco, lo ha ottenuto. Nella stagione del cambio di proprietà con lo sbarco degli americani di 777 Partners, l'idea di retrocedere non sfiorava neppure i mugugnoni e i pessimisti. Invece la piega presa non è stata al momento raddrizzata, malgrado l'arrivo del tecnico Blessin abbia dato comunque energia, idee e carattere per lottare in questi 180 minuti.
I tifosi, non solo i 1100, che andranno nella bolgia napoletana, ovunque e comunque saranno al fianco di società e giocatori. Si aspettano l'impresa, ma conoscono le regole di ingaggio e quindi si capisce che stavolta può finire nel modo meno felice per i genoani. Si ripartirà eventualmente, ma la sigaretta che si concede al condannato, il Genoa vuole spegnerla negli occhi di chi comanda il plotone di esecuzione. Sabato, domenica e chissà, forse pure lunedì. Uscire vivi di qua, da questi tre giorni potrebbe aprire un mondo nuovo, anzi vecchio, la serie A che ha visto il Genoa e il suo popolo protagonista per 15 anni. Un viaggio lungo spesso tormentato, a volte invece bellissimo. Ma è ancora presto per i ricordi. A Napoli guai a fare le comparse. Non è da Genoa.