"La mia vita è diventata un incubo. Non vivo più, ho paura. Hanno creato una squadra di preti per cancellare le cose che lei scriveva su Facebook".
La stalker è una parrocchiana
Tra le lacrime ha deposto davanti al giudice il prete di 55 anni vittima di stalking da anni da parte di una parrocchiana di 72 anni che lo ha seguito da Padova fino a Bologna e nel capoluogo ligure. La donna è accusata di atti persecutori e all'udienza di oggi è stato sentito anche l'arcivescovo di Genova Marco Tasca.
La vittima: "Costretto a cambiare numero"
Il religioso vittima di persecuzione ha raccontato nei dettagli quanto subisce da anni, quando ancora era un diacono. "Ero costretto a nascondermi. Non potevo sopportare tutto questo, mille chiamate sul telefono del convento. Sono stato costretto a cambiare numero di telefono. Ha creato finti profili Facebook dove scriveva che avevo abusato di donne e bambini come se fossero mie dichiarazioni". Per aiutarlo nel convento di San Francesco di Albaro, dove la donna lo ha seguito dopo il trasferimento del 2021, avevano anche installato un macchinario che bloccava le chiamate. "Ma ogni volta lei cambia numero e ricominciava. Ho avuto paura, la mia vita era in pericolo perché potevano mandarmi via dall'ordine".
Era un uomo solare, ora vive nell'ansia
Il parroco prima era un uomo solare. "Ora si è bloccato tutto, non ho più fiducia nelle persone. Non riesco ad uscire, non riesco ad entrare in contatto con la gente. Mi sentivo in colpa perché in ogni convento dove andavo c'erano disgrazie era come se le portassi dietro. Ho iniziato a stare male, ad avere attacchi di ansia. Si bloccava la gola e mi facevano le punture di cortisone. Quale sarà il suo prossimo passo visto che anche se aveva il divieto di avvicinarsi mi ha seguito in tutti i posti dove sono andato? Nel 2016 mi aveva detto che mi avrebbe distrutto".
Tasca in aula: "Sentivo il telefono che squillava"
All'udienza ha testimoniato l'arcivescovo Tasca. "Ho sentito le notti il telefono che squillava e alla mattina mi spiegavano che era stata questa donna. Vedo il nostro confratello estremamente provato, si sente responsabile perché tutta questa vicenda coinvolge la nostra comunità".
La parrocchiana è stata già condannata a Bologna per stalking e calunnia oltre che per la violazione del divieto di avvicinamento.
La prossima udienza è prevista per il 17 febbraio