GENOVA- Un tentato suicidio nel carcere di Marassi poco dopo che un detenuto 70enne, in carcere per aver preso a sprangate la moglie, si è tolto la vita impiccandosi in cella. Nel pomeriggio di ieri B. N., detenuto nel centro clinico al primo piano, stesso centro dove era detenuto il 70enne, ha provato a suicidarsi tramite impiccagione.
Genova, in carcere per aver preso a sprangate la moglie si toglie la vita - IL FATTO
L'uomo è in carcere per reati di associazione a delinquere di stampo mafiosa e ha provato a uccidersi attaccando alle grate una felpa e buttandosi dal tavolino presente nella cella: a salvarlo l'intervento tempestivo della polizia penitenziaria. Gli agenti sono riusciti a impedire che questo detenuto si aggiungesse alla lunga lista di morti in cella si allungasse.
A dare la notizia Fabio Pagani, segretario regionale della UILPA Penitenziari: "L'Istituto di Genova Marassi rischia di rappresentare uno dei gironi infernale del sistema penitenziario italiano e ad alimentare questa spirale di violenza concorre certamente anche il dato di affollamento della struttura genovese. Stamani – rivela il Segretario Generale della UILPA Penitenziari – a Marassi sono presenti 670 detenuti a fronte dei 500 posti previsti , una situazione ai limiti della gestibilità che dovrebbe sollecitare i responsabili amministrativi del sistema penitenziario ligure ad adoperarsi fattivamente per la ricerca di soluzioni possibili e d efficaci".