IMPERIA - Arrestata una coppia per prostituzione. I due coniugi avrebbero sfruttato almeno cinque giovani donne straniere di etnia cinese, irregolari sul territorio dello stato e domiciliate a Milano, facendole prostituire in un appartamento del centro di Imperia.
Nel corso delle indagini, svolte dalla compagnia di Imperia, è emerso che il proprietario dell’appartamento, ritenuto consapevole dell’attività svolta, è indagato a piede libero per il reato di favoreggiamento e il suo immobile è stato sottoposto a sequestro preventivo.
Il comando provinciale della guardia di finanza di Imperia ha appurato che diverse utenze telefoniche, in uso ad uno degli arrestati e ampiamente pubblicizzate su internet, venivano utilizzate per attirare clienti e concordare prestazioni e relativi prezzi.
I due soggetti sottoposti a misura cautelare personale, che organizzavano e agevolavano gli spostamenti da Milano a Imperia delle donne sfruttate, trattenevano la metà dei loro “guadagni”. L’attività illecita, come documentato dalle investigazioni, non ha subìto battute di arresto nemmeno nel periodo in cui erano in vigore, a causa della diffusione del COVID19, prescrizioni igienico – sanitarie e limitazioni alla circolazione delle persone tra regioni particolarmente stringenti.
Secondo le indagini finanziarie il giro di affari della prostituzione ha fruttato un ammontare di 130.000 euro in meno di un anno con il conseguente sequestro di denaro, nella disponibilità degli indagati, per un valore di oltre 65.000 euro, corrispondente alla parte degli incassi trattenuta dagli sfruttatori.
Si è trattata di un'attività di indagine di ampio respiro, che ha permesso di accertare ulteriori reati, anche contro la pubblica amministrazione, in relazione ai quali sono state interessate diverse Procure in Italia. Difatti, come ha attestato il GIP nell'ordinanza di custodia cautelare, la rotazione delle donne sfruttate ad Imperia evidenzia contatti criminali con altri soggetti ed organizzazioni in grado di fornire loro “la merce” da sfruttare.