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Cronaca

8 minuti e 5 secondi di lettura
di Oberti-Varì-Perasso-Cirone-Popolano-Bottino

GENOVA - E' durata due ore la prima udienze del processo sulla tragedia di ponte Morandi avvenuta a Genova il 14 agosto 2018 e che causò la morte di 43 persone. Il collegio giudicante composto dal presidente Paolo Lepri e da Fulvio Polidori e Ferdinando Baldini dopo le operazioni di rito hanno stabilito che il processo riprenderà il prossimo 12 settembre a partire dalle ore 10.

Da quel giorno in avanti si procederà con tre udienze al giorno: il lunedì, il martedì e il mercoledì. Soddisfatti al termine dell'udienza i parenti delle vittime: "Il giudice lo ha detto, questo è al momento il processo più importante in Italia" hanno ripetuto al termine dell'udienza. "Il collegio è stato determinato, sembra che abbiano le idee chiare su come procedere. Ci sono le premesse per fare un buon lavoro" ha commentato Egle Possetti, presidente del comitato Ricordo Vittime Morandi all'uscita dall'aula. L'auspicio dei parenti delle vittime è infatti quello di "evitare i tempi biblici" della giustizia italiana (Leggi qui).

In tutto sono 59 gli imputati per il crollo di ponte Morandi tra questi anche Autostrade per l'Italia e Spea, la società di ingegneria che avrebbe dovuto controllarla, oltre a pezzi del ministero delle Infrastrutture. Tra i principali imputati l'ex amministratore delegato di Autostrade per l'Italia Giovanni Castellucci.  

Il collegio giudicante ha dato il via libera al trasferimento dei reperti del ponte dall'area dove sono stati conservati in questi quattro anni che si trova nell'area dove dovrà sorgere il memoriale per le vittime. I reperti verranno spostati a partire da settembre in un capannone di Trasta (Leggi qui) 

Nel corso della mattinata è andata in scena davanti al tribunale di Genova anche la manifestazione di protesta da parte dell'Associazione Ligure Giornalisti, Ordine dei Giornalisti della Liguria e Gruppo Cronisti Liguri contro la decisione di vietare la presenza delle telecamere e dei fotografi durante le udienze. Sono stati infatti concessi solo 10 minuti di registrazione prima dell'inizio dell'udienza. "E' uno scandalo - spiega Tommaso Fregatti, presidente del Gruppo Cronisti Liguria -. I cittadini hanno il diritto di sentire cosa accade nel processo. Non dobbiamo mai perdere l'obiettivo ovvero dare giustizia a 43 vittime" (Leggi qui).

"Abbiamo iniziato con la costituzione delle parti - spiega Francesco Pinto, procuratore Capo di Genova -. Si tratta di un procedimento a tappe forzate, siamo comunque di fronte a un inizio per quello che è un processo complesso. Siamo partiti con un calendario fitto. Abbiamo stabilito una calendarizzazione di un anno. Pinto ha parlato anche della protesta da parte della stampa per la questione delle immagini distinguendo tra diritto di cronaca e rischio spettacolarizzazione del processo" (Leggi qui). L'avvocato penalista Stefano Sambugaro a Primocanale ha analizzato la questione tempi del processo definendo la conclusione ipotizzata nel 2024 come "ottimistica" (Leggi qui).

Fuori dal tribunale anche molti abitanti del Comitato zona Arancione, quei residenti delle aree vicine interessate dalle conseguenze causate dal crollo del ponte che non hanno ricevuto risarcimenti per i danni subiti nel periodo immediatamente successivo alla tragedia.

LA CRONACA DELLA GIORNATA

ORE 11.35 - Il tribunale di Genova nella prima udienza per il crollo di ponte Morandi ha autorizzato il trasferimento, richiesto dal pubblico ministero Massimo Terrile, di buona parte dei reperti del ponte Morandi che sono conservati tuttora in una zona sotto il ponte dove dovrà sorgere il memoriale per le vittime e un polo tecnologico. I reperti saranno trasferiti "senza essere modificati in un capannone a Trasta" ha spiegato il pm e "le spese non saranno a carico di questo procedimento perché Autostrade per l'Italia ha fatto sapere che si farà carico del trasferimento stesso, della locazione del capannone e del guardianaggio". Il trasferimento comincerà a settembre e durerà alcuni mesi. Il presidente del tribunale Paolo Lepri ha autorizzato le parti con i propri consulenti a partecipare alle operazioni.

ORE 11,30 - Soddisfatti i parenti delle vittime al termine della prima udienza. "I giudici hanno già preparato il terreno per tutto quest'anno, vogliono portarlo avanti rapidamente" spiega Emmanuel Diaz. E' stato ribadito che quello in atto è il processo più importante d'Italia in atto. 

ORE 11 - Alle ore 11 è terminata la prima udienza del processo per il crollo di ponte Morandi. Due ore in tutto. La prossima udienza si svolgerà il 12 settembre a partire dalle ore 10 con tre udienze alla settimana: il lunedì, il martedì e il mercoledì.  

ORE 10,30 - Manifestazione davanti alla Tribunale da parte dell'Associazione Ligure Giornalisti, Ordine dei Giornalisti della Liguria e Gruppo Cronisti Liguri contro la decisione di vietare la presenza delle telecamere e dei fotografi durante le udienze. Sono stati infatti concessi solo 10 minuti di registrazione. "E' uno scandalo - spiega Tommaso Fregatti, presidente del Gruppo Cronisti Liguria -. I cittadini hanno il diritto di sentire cosa accade nel processo. Non dobbiamo mai perdere l'obiettivo ovvero dare giustizia a 43 vittime".

ORE 10,15 - "Giustizia e verità da oggi sono più vicine e speriamo che arrivino al più presto. Lo dobbiamo ai parenti delle vittime, lo dobbiamo a Genova. Solo così potremo rinnovare il patto di fiducia tra Stato e cittadini crollato quel maledetto 14 agosto". Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti commenta via fb l'inizio del processo per il crollo del ponte Morandi. "Rappresenta un momento importante e fondamentale per tutta la nostra comunità ma soprattutto per i familiari delle vittime, che attendono risposte per la scomparsa dei loro cari da quel terribile 14 agosto del 2018. È a loro in particolare che oggi va il mio pensiero. Noi seguiremo con attenzione e commozione tutto il processo che arriva dopo un grande lavoro dei magistrati di Genova, a cui rinnovo la mia gratitudine".

ORE 10 - Dopo circa un'ora stabilita una breve pausa di 15 minuti.  

ORE 9,20 - Al via al tribunale di Genova il processo per il crollo di ponte Morandi con l'appello. Ai media e ai fotografi è stato consentito realizzare 10 minuti di immagini e video all'interno della tensostruttura.  

ORE 8,50 - Tra i presenti in Aula anche l'avvocato Guido Carlo Alleva difensore dell'ex ad di Autostrade per l'Italia Giovanni Castellucci, uno dei principali imputati." Perché è crollato il ponte? Per un vizio costruttivo occulto mantenuto come tale. Ce ne si poteva accorgere? Questo è il tema del processo, mantenuto in realtà anche come tale nel nostro convincimento no". E ancora"Credo che tutti desiderino potere avere un accertamento della verità, quindi una giustizia con verità nel rispetto effettivo delle regole del processo e perciò anche del contraddittorio delle parti nel rispetto di quelli che sono effettivamente i fatti e non una forma di vendetta. Speriamo di chiarire in contraddittorio e speriamo questa volta in modo oggettivo. L'ingegnere Castellucci non ha nessuna responsabilità penale rispetto a quanto gli è stato contestato. Il rispetto per chi è morto in un modo tanto assurdo è di una compartecipazione totale. Faccio presente che anche l'innocente se venisse condannato diventerebbe a sua volta una vittima". 

ORE 8,30- "E' uno sforzo ciclopico essere qui ogni volta - spiega Egle Possetti, presidente del comitato ricordo Vittime ponte Morandi davanti al tribunale di Genova. Giornata difficile ma molto importate, inizia un percorso lungo e faticoso ma che speriamo possa portare alla giustizia per la nostre famiglie. Ci aspettiamo ancora schiaffi e pugni, siamo pronti a vedere di tutto. Con i documenti che abbiamo visto si potrebbe chiudere anche qui ma il nostro è un paese garantista ed è corretto si svolga il processo".

Davanti al tribunale anche Giuseppe Matti Altadonna insieme ai suoi familiari: Quello che interessa a noi è solo la giustizia, una giustizia veloce, serie e severa per i reati che hanno commesso questi signori. In questi anni non è cambiato nulla. Lo Stato sapeva fin dall'inizio in mano a chi avevano dato la gestione delle autostrade. Anche a livello politico abbiamo ricevuto tante pacche ma poi sono scappati tutti perché chi in un modo o in un altro ha di fatto le mani legate con i Benetton". Davanti al tribunale anche Giuseppe Matti Altadonna insieme ai suoi familiari: Quello che interessa a noi è solo la giustizia, una giustizia veloce, serie e severa per i reati che hanno commesso questi signori. In questi anni non è cambiato nulla. Lo Stato sapeva fin dall'inizio in mano a chi avevano dato la gestione delle autostrade. Anche a livello politico abbiamo ricevuto tante pacche ma poi sono scappati tutti perché chi in un modo o in un altro ha di fatto le mani legate con i Benetton". 

"La ferita è ancora sanguinante" spiega Barbara Bianco compagna di Andrea Cerulli mentre Raffaella Bello che in quel 14 agosto ha perso il fratello Francesco dice: "I nostri cari sono andato incontro a una morte assurda e meritano giustizia. Queste persone devono pagare, forse solo a quel punto avremmo un minimo di sollievo". Anche Emmanuel Diaz, fratello di Henry davanti al tribunale: "La verità ha retto il confronto, ha dimostrato di essere così solida da reggere gli attacchi portati avanti dalla controparte". 

"È una giornata difficile, come lo sono state molte altre da quel maledetto giorno - spiega Paola Vicini, mamma di Mirko - . Ma è anche una giornata che ci dà la forza di andare avanti. Certo, è un'altra prova da affrontare ma lo facciamo tutti insieme. Per questo voglio ringraziare anche Gianluca (Ardini ndr). So che per lui è è molto difficile, ma insieme ce la faremo: siamo uniti e facciamo fronte". "Ciò che è ho ascoltato in questo anno sono tanti tentativi da parte della difesa di arrampicarsi sugli specchi con richieste assurde. L'unica cosa che mi dispiace è che non sono stata sempre presente durante le udienze preliminari. Mirko mi dà la forza, ce la farò anche oggi" conclude.

Raffaelle Caruso, avvocato del comitato ricordo vittime ponte Morandi: "Si comincia, abbiamo fiducia che il lavoro verrà fatto con la massima serietà. E' assurdo che il comitato non possa entrare come parte civile, chiederemo di farlo entrare" Caruso assiste anche il comitato zona arancione Ponte Morandi, in questo caso saranno 150 le parti che proveranno a entrare come parti civili".  

 

 



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