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Cronaca

Mauro Canessa, un pompiere in pensione, "la prima fiammata da un nascondiglio sotto terra in cui c'erano moschetti e altre armi, potrebbero avere preso fuoco per il caldo"
1 minuto e 6 secondi di lettura
di Michele Varì
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GENOVA -Potrebbe essere partito da deposito di vecchie armi ed esplosivi risalenti della seconda guerra mondiale nascosto sotto un mucchio di pietre il vasto incendio di ieri che ha interessato le alture di Scarpino e distrutto ettari di macchia mediterranea alle spalle di Sestri Ponente.

Lo rivela Mauro Canessa, abitante della zona e vigile del fuoco in pensione: "Ero quassù ieri pomeriggio, come faccio spesso, quando all'improvviso ho visto una grossa sfera di fuoco e da lì è partito tutto, io credevo fosse un innesco del solito piromane, invece abbiamo appurato con il colonnello dei carabinieri della Forestale che era un deposito di armi della seconda guerra mondiale. Dopo infatti i forestali hanno rinvenuto anche dei moschetti e tracce di esplosivi. Sono bruciati parecchi ettari anche per colpa del vento - aggiunge ancora l'ex vigile del fuoco mentre nell'aria volteggia l'elicottero della regione che effettua lanci sulle poche fiamme ancora accese - l'innesco potrebbe essere stato il caldo torrido, su queste alture non divampava un incendio da almeno 10 o 15 anni, purtroppo ieri sono bruciati molti pini, anche di quelli giovani appena piantati".


Canessa svela poi dove l'elicottero carica il cestello d'acqua usato per spegnere le ultime fiammelle del rogo, ormai sotto controllo. "Per non perdere tempo a raggiungere il mare si rifornisce in una cisterna nei pressi del Santuario della Madonna della Guardia".