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Cronaca

Incastrati dai carabinieri: sono ritenuti autori di colpi a Chiavari, Leivi, Lavagna e Livorno
1 minuto e 52 secondi di lettura
di Michele Varì

CHIAVARI -I carabinieri della compagnia di Chiavari hanno arrestato tre cittadini italiani residenti nel campo nomadi di Genova Bolzaneto per furti in abitazione commessi a Leivi, Chiavari, Lavagna e a Livorno, tra il mese di gennaio 2021 ed il mese di maggio dello stesso anno.

L’indagine è stata conclusa con l'esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Genova nella notte tra sabato 16 e domenica

17 luglio ed è da considerarsi la prosecuzione di quella che nello scorso mese di settembre aveva portato all’arresto ad Oppeano, a Verona, di due coniugi rumeni autori di rapine ai danni di anziani sul lungomare di Chiavari e di Lavagna.

L’attività di costante monitoraggio del territorio ed il copioso numero di servizi preventivi dei militari della compagnia chiavarese aveva consentito di individuare il modus operandi dei rapinatori che, giunti a Chiavari provenienti dal Nord Italia, individuate le vittime, preferibilmente di età avanzata, le facevano avvicinare dalla donna che riusciva, con abilità e velocità fuori dal comune, a sfilare loro gli orologi di valore che portavano al polso.

I due rapinatori dopo servizi di pedinamento e analisi delle telecamere di video sorveglianza cittadina, erano stati individuati dapprima nell’hinterland milanese e,
successivamente, ad Oppeano, nella cintura Veronese, e tratti in arresto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla procura della repubblica genovese.


Nel corso delle indagini sulle rapine i carabinieri hanno accertato i furti in abitazione commessi sempre in assenza dei proprietari delle case svaligiate.


Gli autori dei furti avevano dimostrato perfetta conoscenza dei luoghi e delle tempistiche in cui agire, ragione per la quale è stata attuata una capillare analisi dei filmati delle telecamere di video sorveglianza che aveva consentito di individuare una serie di autovetture sospette.

I prolungati servizi di osservazione hanno permesso di collocare sulla scena dei vari furti le autovetture usate dai tre arrestati e l’utilizzo di targhe contraffatte.

È stato necessario l’ausilio di attività tecnica di vario genere per dare un nome ed un volto agli autori dei furti, due dei quali sono stati rintracciati a Saluzzo (CN) nella nottata tra sabato e domenica. Il terzo ladro è stato raggiunto dal provvedimento restrittivo presso il carcere di Marassi, ove si trovava ristretto per reati analoghi.

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