GENOVA -"Carlo oggi avrebbe insegnato le cose importanti a suo figlio e avrebbe vissuto come una persona desiderosa di giustizia e di libertà nel Paese"
A parlare da piazza Alimonda durante le manifestazioni per il 21mo anniversario dei fatti del G8 del 2001 è Giuliano Giuliani, il papà di Carlo, il manifestante ucciso durante gli scontri con un colpo di pistola dal carabiniere Placanica poi assolto dai giudici senza neppure un processo.
"Oggi Carlo avrebbe avuto un bel po' di anni - racconta a Primocanale Giuliano - non tantissimi anni come i miei, ma avendogliene tolti 21 all'età di 23 anni vuol dire che avrebbe avuto 44 anni".
Quale era il sogno di Carlo?
"Di vivere in un Paese più giusto, odiava le ingiustizie e ingiustizie ce ne sono tante ancora, nella speranza di poter migliorare questo Paese e renderlo ancora più civile".
Giuliani risponde anche alla domanda più difficile: cos'è rimasto di bello a 21 anni di distanza da una tragedia come il G8?
"Di bello rimane che c'è ancora tanta gente che vuole giustizia e forse ha illusione di volere averla ed è importante che sia un desiderio tenace, una voglia che può aiutarci a migliorare il Paese".
Il padre parla anche delle cose più brutte rimaste dopo 21 anni.
"L'indifferenza di una parte della magistratura, degli indegni che si sono occupati dell'omicidio di Carlo e hanno archiviato senza nemmeno la possibilità di concedere un processo, processi che non sempre ma a volte arrivano alla verità. Di brutto ci sono poi pezzi dell'arma dei carabinieri che sono davvero un pericolo per la democrazia mentre tanti altri difendono con onore l'importante compito che gli viene dato".
Le manifestazioni organizzate dal Comitato Piazza Carlo Giuliani hanno visto la partecipazione dalle 14 in poi di circa 150 manifestanti, con letture e musica dal palco, mazzi di fiori sul cippo.
Al alternarsi tanti musicisti, artisti: Altera, Contratto Sociale Gnu-Folk, Renato Franchi & L’Orchestrina del Suonatore Jones, Giromini e i Professori, Alessio Lega, Malasuerte Fi*Sud, Marco Rovelli.
In apertura c'è stata la premiazione Borse di Studio promosse da CPCG, Osservatorio Repressione, Madri per Roma Città Aperta
Presentato inoltre il progetto Ombra di tutti di Patrizio Raso con Cristina Franceschi, sorella di Roberto, e Patrizio Raso.